Aziende e regioni

Sardegna: previsti incentivi economici per i pediatri che scelgono le sedi disagiate

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Dopo le proteste e le numerose attività di mobilitazione dai territori arriva l’accordo. Le 137 sedi disagiate e disagiatissime della Sardegna avranno i medici pediatri. L’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, ha raggiunto un accordo con i sindacati dei pediatri di libera scelta per le sedi disagiate e disagiatissime, dove sarà possibile riconoscere condizioni economiche più vantaggiose ai medici titolari di incarichi a tempo indeterminato. Le sedi sono state individuate secondo la rispondenza ad almeno cinque dei sette criteri stabiliti dalle linee guida regionali. L’intesa, valida per tre anni, è stata approvata all’unanimità dalle organizzazioni presenti al tavolo. Nello specifico, sono state confermate 96 sedi disagiate per la pediatria già attive, a cui si aggiungono ulteriori 41 sedi, tra disagiate e disagiatissime.
Per l’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria si tratta di un «risultato importante» con cui si riconosce un «incentivo economico ai pediatri che scelgono di lavorare in quelle sedi oggettivamente svantaggiate a causa, ad esempio, dei collegamenti o per la loro distanza dagli ospedali e dove oggi si registra maggiore difficoltà a trovare medici disposti a ricoprire incarichi».
Quanto ai compensi, è prevista una retribuzione mensile aggiuntiva di 800 euro per le sedi disagiate e di 1.400 euro per le sedi disagiatissime. «A questo scopo – precisa l’assessore – abbiamo messo in campo risorse importanti: 600 mila euro l’anno dal bilancio regionale. Questo ci ha permesso non solo di confermare tutte le sedi disagiate già attive, ma di includere, senza eccezioni, tutte quelle sedi che oggi in Sardegna rientrano nei parametri per l’attribuzione dello status di sede disagiata o disagiatissima». Una soluzione che dovrebbe andare a risolvere un problema particolarmente sentito nei piccoli comuni della Sardegna centrale dove non sono mancate e ancora si registrano, le proteste di abitanti e amministratori pubblici affinché possa essere garantito questo servizio. «Oggi la carenza di medici non risparmia l’assistenza primaria, inclusa quella dei pediatri di libera scelta - conclude Doria -. Questo pesa in modo particolare sulle sedi più periferiche e i centri più piccoli. Siamo impegnati con ogni strumento a nostra disposizione per dare risposte ai cittadini e garantire quel diritto all’assistenza e alle cure, sancito dalla stessa Costituzione, che per essere ‘compiuto’ dovrebbe prevedere diverse regole di ingaggio e non quelle oggi troppo rigide previste oggi dai contratti collettivi nazionali di lavoro».


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