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Lombardia tra le Regioni più performanti per servizi (studio). Focus su sostenibilità e resilienza del sistema sanitario lombardo

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

Tracciare lo scenario attuale e gettare le basi per una strategia comune per la salute e le scienze della vita. Questo l'obiettivo dello studio "Sostenibilità e resilienza del sistema sanitario lombardo", realizzato dall'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (Altems), con il supporto di Assolombarda e di Regione Lombardia e presentata durante il Milano Life Science Forum. Lo studio - curato da Americo Cicchetti, attuale Dg della Programmazione del ministero della Salute, e da Emmanouil Tsiasiotis - ha certificato la buona stabilità della governance delle organizzazioni sanitarie pubbliche della regione e, con essa, anche l'efficienza economico-finanziaria del sistema nel suo complesso. La Lombardia risulta, oggi, tra le Regioni più performanti in tema di erogazione di servizi sanitari. Una circostanza che ha permesso la crescita della filiera delle Life Sciences anche in piena pandemia (+12% valore della produzione tra 2018 e 2021), grazie anche al contributo offerto dagli erogatori privati, che hanno incrementato la capacità e la qualità dei servizi offerti al cittadino. La popolazione della regione, in base ai dati offerti dalla ricerca, risulta come una delle più longeve e sane a livello nazionale, con livelli di aspettativa di vita in buona salute in aumento. In Lombardia si concentrano 19 Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) su 53 di quelli riconosciuti a livello nazionale; centri che, grazie alla collaborazione con università e imprese, contribuiscono a innovare la filiera e a garantire un'ampia concentrazione di studi scientifici, clinici e brevetti. Inoltre, in Lombardia sorge Human Technopole, il primo centro nazionale per la ricerca targata Life Sciences e il 40% delle più grandi imprese del territorio presenta un hub di ricerca, contribuendo ad attrarre un terzo degli investimenti nazionali in ricerca e sviluppo dei settori pharma e medtech, per un totale di 900 milioni di euro.
La ricerca ha messo in luce la necessità di individuare un insieme di indicatori per misurare il livello di raggiungimento degli obiettivi della programmazione sanitaria, con riferimento agli attori pubblici e privati. Ha evidenziato la centralità della misurazione delle performance del sistema con l'obiettivo di attuare politiche capaci di garantire una ancora più efficiente allocazione degli investimenti: una condizione necessaria in un contesto in cui il rapporto spesa sanitaria pubblica-Pil si attesta al 6,7% in Italia, contro una media Ue stimata attorno all'8% (dati 2022). Lo studio ha poi evidenziato l'importanza di confronto tra tutti gli erogatori lombardi sugli esiti assistenziali. Tra le indicazioni fornite dalla ricerca, il potenziamento dei servizi sanitari per offrire elevati standard di cura, con particolare riferimento a quelle patologie per le quali il fattore tempo è cruciale per la prognosi. Sul tema dell'innovazione, l'indagine propone di sviluppare modelli di remunerazione basati sul valore della tecnologia (Valued-Based Payment). Il rafforzamento della relazione tra imprese ed enti pubblici resta, infine, il modello individuato per incentivare anche la ricerca: la creazione di una cabina di regia per gli studi in ambito Life Science può costituire, secondo l'indagine, una possibile strada per sostenere il sistema sanitario regionale.


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