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Giornata internazionale autismo: il 2 aprile Comuni e scuole pubbliche illuminati di blu. Ma resta il buio dei tagli alle risorse. Marino (Angsa): «Rivedere le nuove linee guida»

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Martedì 2 aprile tutte le sedi dei comuni e delle scuole italiane saranno illuminate di blu per iniziativa dell’Anci e del ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di manifestare solidarietà e vicinanza ai problemi connessi ai disturbi dello spettro autistico. Il blu richiama attenzione e consapevolezza su un tema che coinvolge in Italia 500.000 famiglie. Secondo dati del ministero della Salute un bambino su 77 nella fascia d’età 7-9 anni presenta disturbi del neurosviluppo. Dati Istat 2024 registrano che la diagnosi di Asd nell’interpretazione piu ampia fra tutti gli allievi delle nostre scuole nell’anno scolastico 2022/23 è aumentata molto fino a raggiungere 108 mila casi.
“Il blu - sottolineano da Angsa, l’associazione delle famiglie di persone con autismo - illumina la fatica delle famiglie, la loro solitudine, le iniziative per rompere l’assedio dell’indifferenza, come quelle di Luna Blu in Liguria, i progetti per l’inserimento lavorativo, protocolli con gli uffici scolastici regionali per superare i problemi di inserimento. Il blu illumina anche gli oltre 500 progetti in corso di realizzazione per garantire una migliore assistenza a ragazzi e sostegno alle famiglie. Il blu racconta che la cultura dell’inclusione ha fatto molti progressi nel nostro Paese e il Parlamento è stato generoso a licenziare provvedimenti orientati verso l’attuazione dei principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006. Il blu illumina l’approvazione della legge delega 227/2021 che principalmente si qualifica nella garanzia del Progetto di Vita di ogni persona con disabilità. La generosità delle norme sta facendo però i conti con la mancanza di disponibilità economica e genera ombre nella vita reale”.
Ma ci sono le ombre: l’autismo - rilevano ancora da Angsa - continua a fare i conti con una evidente discriminazione nell’accesso ai diritti più elementari. Il Progetto di vita autonoma è uno strumento inaccessibile per una persona con autismo, “le Regioni - avvisano dall’associazione - tagliano i fondi per sostenere i cicli di cura, come in Toscana, e in parte in Lombardia, nel Lazio 89 ragazzi assistiti nelle strutture socio assistenziali vivono da mesi sotto la minaccia di essere deportati in strutture solo sanitarie per una querelle tra regione e comuni, le cronache riportano difficoltà di istituzioni fondamentali come la scuola a gestire ragazzi con autismo”. Non solo: “grandi ombre provengono dalle nuove linee guida che riducono il ruolo del metodo Aba (Analisi Applicata del Comportamento)”. «Nonostante negli ultimi 13 anni questo tipo di interventi - spiega il presidente Angsa Giovanni Marino - abbiano confermato la loro efficacia con molte migliaia di applicazioni e grande soddisfazione delle famiglie. Angsa considera questo un errore inaccettabile. Ci auguriamo che sia emendato dalla Commissione di cui al recente decreto ministeriale del febbraio scorso promosso dal Sottosegretario On.Gemmato».


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