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Tariffe Lea/ Bebber (Aris): «Da Schillaci e Regioni una dimostrazione di responsabilità civile». Poi: recuperare risorse in Pnrr ancor prima che in manovra

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«Una dimostrazione di responsabilità». Così Padre Virginio Bebber, presidente dell’Aris, associazione tra le più attive nel manifestare l’inapplicabilità del nuovo tariffario in quanto insostenibile per le strutture convenzionate, ha commentato l’accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato-Regioni quanto alla proroga dell’entrata in vigore del nuovo tariffario. «Una scelta coraggiosa quanto necessaria – ha aggiunto Padre Bebber – anche se il provvedimento provoca l’ennesimo rinvio dell’entrata in vigore delle innovazioni apportate ai Lea. E questo è il rammarico che nasce da una situazione male impostata sin dall’inizio, che, è giusto ricordarlo, questo Governo ha ereditato dagli immediati predecessori. Predecessori che non hanno tenuto certo in conto il danno che i tagli alle tariffe, operati chiaramente per ricavare i soldi necessari al finanziamento dei nuovi Lea, si sarebbero rivelati insostenibili per le strutture convenzionate, al punto da obbligarle a negare le prestazioni stesse per non correre il rischio di irrecuperabili buchi di bilancio».
Forse «un piccolo passo in più – ha tenuto a precisare P. Bebber – avrebbe reso più accettabile il provvedimento. Sin dal giorno in cui le Regioni, all’unanimità rifiutarono la proposta, a causa di sviste clamorose nella compilazione del tariffario e ne chiesero lo scivolo dell’entrata in vigore dal 1° gennaio al 1° aprile – parliamo di qualche mese fa - noi proponemmo un confronto con le parti ministeriali e regionali per rivedere le tariffe tagliate e raggiungere un sempre possibile accordo. Oggi forse non staremmo qui a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di dover dimezzare i servizi ai cittadini e, purtroppo, a dover invece assaporare l’amarezza per il rinvio di tutte quelle prestazioni innovative per curare la gente, rese possibili dalle nuove acquisizioni tecnico-scientifiche».
Ora, secondo Bebber, bisogna mettere in campo tutta la buona volontà disponibile e sedersi a un unico tavolo per una strategia comune. Certo il nodo da sciogliere è dove trovare i soldi necessari a finanziare Lea e prestazioni specialistiche ambulatoriali e protesiche nel più breve tempo possibile. Cercare qualche risparmio in altri progetti legati al Pnrr è sempre possibile, soprattutto se si comincia a pensare che investire in salute della popolazione non è una spesa ma è un guadagno sicuro. E forse - aggiungono dall’Aris - non sarebbe neppure necessario aspettare la Legge di Bilancio 2025 per agire. «Noi ci siamo e siamo pronti ad ogni forma di seria collaborazione per venire incontro ai bisogni della comunità italiana».


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