Dal governo

Federmanager, s’insedia la Commissione sanità: nel welfare integrare pubblico e privato

di L.Va.

Si è insediata oggi la Commissione sanità di Federmanager, forte di un comitato scientifico formato da docenti universitari, medici e professionisti, rappresentanti dell'industria sanitaria ed esponenti degli enti del sistema Federmanager tra cui Fasi, Assidai e Fasdapi. Allo scopo di offrire una prospettiva di riforma del sistema salute, la commissione si prefigge di mettere a disposizione dei policy makers competenze e know-how per elaborare un nuovo modello di welfare del futuro, in un’ottica di complementarietà tra pubblico e privato.
«Il tema della riorganizzazione del welfare sanitario è considerato prioritario da chi, come noi, si preoccupa di garantire universalismo ed equità nei prossimi anni, tenendo conto dell'evoluzione dei bisogni della collettività, ma anche di fare innovazione e sostenere la filiera di beni e servizi sanitari che oggi vale oltre l'11% del nostro Pil», ha dichiarato il presidente Federmanager, Stefano Cuzzilla.

«Noi abbiamo sperimentato con successo forme di sanità integrativa che tutelano i manager e che - ha aggiunto - costituiscono un modello di assistenza sanitaria no profit di valenza strategica per il Paese».
«Hanno fatto bene oggi Confindustria e Confcommercio a proporre al governo un ridisegno della sanita' italiana a tutto tondo, con un secondo pilastro in funzione di compartecipazione alla spesa e di integrazione efficace», ha commentato Cuzzilla a margine dell'iniziativa “La salute nel welfare che cambia” , promossa a Roma dalle due organizzazioni. «Servono infatti politiche di incentivazione fiscale ad aderire ai Fondi sanitari no-profit che consentano a ciascun cittadino di dedurre interamente dal proprio reddito la quota contributiva versata. In questo modo si recupera la spesa sanitaria sommersa e si contribuisce, con un effetto win-win, a realizzare la migliore qualità delle prestazioni, erogate dal pubblico come dal privato». La Commissione sanità di Federmanager, infatti, guarda positivamente a partnership strategiche con le aziende sanitarie e ospedaliere e allo sviluppo di modelli di complementarietà virtuosa a livello territoriale.


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