Dal governo

Appropriatezza: rischio superticket. Fimmg all’attacco

di Roberto Turno (da Il Sole 24 Ore di oggi)

Rischio di una raffica di superticket e code per gli assistiti, burocrazia e mille dubbi per i medici. Nelle intenzioni del governo doveva servire a tagliare 203 esami e prestazioni sanitarie «inutili», circa 22 milioni di test ambulatoriali, per evitare sprechi e «inappropriatezza». Nella realtà, si sta traducendo in una beffa per gli italiani. E sta scatenando anche le proteste dei medici, sia di famiglia che d'ospedale. Insomma, un flop a scoppio quasi immediato. Il decreto sull'appropriatezza (pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 20 gennaio) della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, è sotto accusa.

Non poche Regioni stanno addirittura evitando di applicarlo, data l'incertezza di interpretazione di numerose disposizioni, anche perché finora il ministero non ha fornito i chiarimenti necessari. Chiarimenti che, sembra, potrebbero arrivare a breve. Intanto l'appropriatezza anti-sprechi resta nel freezer. O quasi.

Ma i casi di alleggerimento delle tasche degli assistiti si moltiplicano, come denuncia la Fimmg (medici di famiglia). Spiega Giacomo Milillo (segretario nazionale Fimmg): «A ogni prestazione soggetta a limitazioni prescrittive è allegata una nota che, come per i farmaci, indica in quale caso quell'accertamento può essere erogato a carico del Ssn. Il problema è che ogni prestazione con limiti prescrittivi dev'essere trascritta su una ricetta a sé, facendo così moltiplicare il super-ticket da 10 euro che altrimenti si sarebbe pagato una sola volta».

Può capitare per una transaminasi, o per una batteria di esami per chi è in grave sovrappeso: dai 12 esami in due sole ricette rosa per 20 euro di ticket, si arriverebbe adesso a 5 ricette per 50 euro. O più. Poi ci sarebbe il “ticket sulle allergie” dei bimbi, con i pediatri costretti a rinviare il piccolo paziente dallo specialista, l'unico autorizzato a prescrivere i test del caso: altri 10 euro da pagare. Per non dire dei fastidi per i medici della ricetta elettronica, che il medico dovrà usare obbligatoriamente, salvo sanzioni: peccato che non preveda una casella per le “note limitative”. Pasticci dopo pasticci. Come per gli esami del colesterolo, che se di lieve entità potranno essere ripetuti gratis solo dopo 5 anni, altrimenti si paga il ticket anche se esenti perché malati cronici o in condizioni disagiate.

Intanto la Fimmg mette le mani avanti e invia a tutti i medici di famiglia una lista di “istruzioni per l'uso”. Di più: li sconsiglia di trascrivere le prescrizioni degli specialisti. Con disagi incorporati per i medici, certo, ma soprattutto per gli assistiti. Che magari, per non pagare ticket o analisi private, cercheranno di farsi ricoverare in ospedale: altroché risparmiare contro le prestazioni inappropriate.

Ma non solo i medici di famiglia sono sulle barricate. «Il caos è servito», denuncia l'Anaao, il principale sindacato dei medici ospedalieri. «Le difficoltà applicative negli studi e negli ospedali - afferma il segretario nazionale Costantino Troise - che sottraggono tempo alle cure, certificano che ministro e governo, nel nobile intento di fare cassa, sono riusciti nell'impresa di scontentare tutti». Trasferendo i costi «sulle tasche dei cittadini» e creando difficoltà e rischi ai medici. «Non è un caso che i presidenti di alcune Regioni si sono resi conto del pasticcio e hanno invitato i direttori generali a soprassedere all'applicazione». Conclusione: lo sciopero generale di 48 ore del 17 e 18 marzo dei camici bianchi «è confermato», giura Troise.


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