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Def 2016, sanità: spesa/Pil in calo dal 6,8 al 6,5% nel 2016-2019. Quest'anno spesa a 113,37 mld e nel 2017 a 114,78 «scontando» i tagli. E nel 2015 ll personale ha perso lo 0,8%

di r.tu.

Anteprima. Rapporto spesa sanitaria/Pil che scende dal 6,8% di quest'anno al 6,5 del 2019, con un calo dello 0,1% l'anno. E previsione di spesa del Ssn che vanno dai 113,376 mld del 2016 ai 114,789 del 2017, per arrivare a 116,170 mld del 2018 e ancora ai 118,505 mld del 2019 a un tasso medio annuo dell'1,5%, contro un Pil nominale che viceversa cresce mediamente del 2,8%. Sono queste le macro-cifre del Def 2016 di stima dell'andamento della spesa sanitaria pubblica da quest'anno al 2019, che «scontano» i tagli della manovra per il 2016 che includono 1,783 mld per quest'anno e poi altri 3,5 mld nel 2017 e quindi la maxi sforbiciata da 5mld «a decorrere» dal 2017.

Spesa corrente 2015 a 112,4 mld (+1%)

Si spiega ancora nel Def 2016 che nel 2015 la spesa corrente del Ssn è stata pari a 112,408 mld, facendo segnare +1% sul 2014, con un incremento di circa 1,1 mld rispetto alla nota di aggiornamento al Def 2015, soprattutto a causa del boom della farmaceutica ospedaliera e per la revisione al rialzo degli ammortamenti nel settore sanitario per 250 mln.

Redditi da lavoro giù dello 0,8%

Nel 2015 i redditi da lavoro, pari a 35,158 mld, sono calati dello 0,8% sull'anno prima, per una serie di cause specificamente evidenziate: blocco del turn over nelle regioni in piano di rientro, contenimento delle assuznoni nelle regioni non in piano, automatismi nella rideterminazione dei fondi per i contratti integrativi.

Il peso dei farmaci innovativi e anti epatite C

La spesa per i consumi intermedi - 30,6 mld - è aumentata del 5,2%, soprattutto per l'ingresso di farmaci innovativi e di quelli per l'epatite C. La farmaceutica territoriale, spiega ancora il Def, è risultata in calo dell'1,2% a quota 8,29 mld, quella per la medicina generale è salita dello 0,1% a 6,67 mld. Le uscite per le "altre" prestazioni sociali (ospedaliere, specialistiche, riabilitative, integrative e per l'altra assistenza) si sono ridotte dello 0,4% a 24,78 mld, in particolare per il freno ai volumi di spesa per gli acquisti da privati accreditati nelle regioni in piani attraverso tetti e budget.


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