Dal governo
Abilitazione, il ministro firma il decreto su criteri e parametri per gli aspiranti docenti
di Marzio Bartoloni
24 Esclusivo per Sanità24
Nuovo passo per la rinnovata abilitazione scientifica a sportello che servirà a valutare chi aspira a conquistare una cattedra all'università. Dopo la pubblicazione in Gazzetta lo scorso 6 giugno del regolamento che ha rivisto la cornice per accedere alle nuove procedure ieri il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini ha firmato il decreto che fissa i «criteri e i parametri per la valutazione dei candidati». Un'accelerazione, dopo i ritardi degli ultimi mesi, per provare a far partire la macchina della nuova abilitazione a sportello il prima possibile. «Stiamo lavorando - sottolinea il ministro - per poter partire con la nuova tornata questa estate. A marzo abbiamo approvato in consiglio dei ministri il nuovo regolamento per lo svolgimento dell'abilitazione, con l'introduzione della procedura a sportello, d'ora in poi la domanda si potrà presentare in qualsiasi momento dell'anno.
Questo decreto rappresenta un'altra tappa di avvicinamento per far ripartire le procedure di abilitazione con regole semplificate e tempi più certi di svolgimento».
Il nuovo provvedimento è il più atteso dagli aspiranti prof - si stimano almeno 30-40mila possibili candidati - che saranno valutati dalle commissioni in base appunto a criteri, parametri e indicatori ad hoc. Una batteria di strumenti qualitativi e quantitativi che nel decreto vengono elencati dettagliatamente nei 4 allegati che seguono i 10 articoli del testo che ora sarà pubblicato in Gazzetta. Al vaglio delle commissioni valutatrici - i criteri per sceglierle sono indicati sempre nel decreto - finisce innanzitutto l'impatto della produzione scientifica (vanno superati almeno due indicatori): sotto la lente le pubblicazioni, in un arco di tempo limitato (gli ultimi 10 anni per la prima fascia 5 anni per la seconda). I candidati ne potranno presentare tra 10 e 16 a a seconda dell'area scientifica e se il candidato punta alla prima o seconda fascia. E dovranno superare valori soglia che prendono il posto delle vecchie e contestate mediane e che saranno indicati in un successivo regolamento che dovrà essere emanato entro 45 giorni dall'entrata in vigore del decreto.
Ma il pedigree di un aspirante docente si misurerà anche in base ad altri «titoli»: partecipazione e direzione a convegni, a gruppi di ricerca e iniziative editoriali, responsabilità di progetti ammessi ai finanziamenti attraverso bandi, incarichi di insegnamento, premi e riconoscimenti e risultati ottenuti nel trasferimento tecnologico (spin off, brevetti, eccetera), esperienze professionali caratterizzate da attività di ricerca. Conquisterà dunque l'abilitazione chi otterrà una valutazione positiva sia sull'impatto della produzione scientifica - su almeno due degli indicatori e sugli altri possibili titoli elencati dal decreto nonché coloro che, al tempo stesso, presenteranno alla commissione pubblicazioni complessivamente di qualità “elevata” che il decreto definisce come quelle che per «livello di originalità e rigore metodologico e per il contributo che fornisce al progresso della ricerca, abbiano conseguito o è presumibile che conseguano un impatto significativo nella comunità scientifica di riferimento a livello anche internazionale».
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