Dal governo

Fertility day, altra gaffe del ministero della Salute: accuse di razzismo per il nuovo opuscolo

di Rosanna Magnano

Sul Fertility day una gaffe tira l’altra per il ministero della Salute. Dopo aver offeso le donne, la sfortunata campagna ha assunto ora una connotazione razzista. Nel mirino dei social network è giustamente finita la copertina di un opuscolo informativo sugli «Stili di vita corretti per la prevenzione della sterilità e dell'infertilità» in cui si contrappongono due slogan: «le buone abitudini da promuovere» su uno scenario positivo e luminoso che presenta donne e uomini bianchi, belli e sorridenti - tra l’altro vagamente nordeuropei e decisamente poco italiani (che pure da parecchio tempo sono di vari colori) - e nella parte inferiore della copertina la frase «i compagni da abbandonare» con alcuni giovani, fra cui un ragazzo nero, intenti a fumare sigarette sospette e bong, additati come il modello da non seguire. La locandina ha scatenato una bufera, con accuse di razzismo e populismo. Ma molti tweet legati all'hashtag #fertilityday parlano anche di «pessima comunicazione», «contenuti fascisti», «orrida campagna» e «secondo errore peggio del primo».

Anche il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, in un post su Facebook ha sferzato l'ultima trovata dei creativi ministeriali. «Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della Salute. La contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a colori) e nero con drogate (virati seppia) - scrive Mentana - per contrapporre gli stili di vita è da tribunale di Norimberga della pubblicità regresso».

Il Fertility Day si celebra domani e la giornata nazionale dedicata all'informazione sulla fertilità aveva già scatenato una valanga di polemiche, in primis da parte del giornalista e scrittore Roberto Saviano, che ha contestato puntualmente la scelta di alcune immagini come quella di una ragazza con la clessidra in mano. Usata per segnalare il rischio di arrivare troppo tardi alla maternità. Come se la scelta fosse davvero libera, tra disoccupazione, precariato diffuso e assenza di vere politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Ma non sono solo i social a polemizzare con la ministra.

Sinistra Italiana ha infatti presentato oggi una mozione alla Camera in cui chiede al Governo di prendere le distanze dall'iniziativa. «La campagna di comunicazione ministeriale sulla fertilità - si legge nel testo della mozione - ha mostrato chiaramente non tanto l'intento di informare, ma piuttosto quello di promuovere un'ideologia; una campagna di comunicazione aggressiva, ricattatoria, minacciosa che ha prodotto un rigetto sociale amplissimo in primo luogo di tante donne e una forte critica di esperti di comunicazione, di scienze mediche e psicosociali che ha generato ansia per l'orologio biologico che corre». Secondo Sel, «è chiara la linea ideologica di parte che muove la Ministra, impropriamente, nelle scelte di governo volte a svuotare la sentenza della Corte Costituzionale che ha superato il divieto di fecondazione eterologa; ignorare cinicamente le difficoltà che molte donne incontrano nel ricorrere alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, spingere verso una condanna mondiale della surrogacy intesa addirittura come crimine contro l'umanità».

La mozione di Sinistra Italia impegna il governo, tra l'altro: «a prendere nettamente le distanze dalle scelte e dalle decisioni assunte dalla ministra Lorenzin con atti concreti e immediati, riconsiderando nel merito e nel metodo le proposte, le decisioni e le iniziative prese sul “fertility day” di cui in premessa; a cancellare definitivamente la campagna pubblicitaria che ha procurato un rigetto sociale, porgendo le scuse alle italiane; a prevedere che il 22 settembre diventi giornata di formazione e informazione sul diritto alla salute riproduttiva per la prevenzione della fertilità e cura della sterilità riguardo a giovani uomini e donne; ad affermare il principio della libertà nelle scelte procreative, innanzitutto delle donne nel regolare la loro fecondità, considerando la libertà di non fare figli, come libertà di grado non inferiore a quella di farli».

Negativo anche il commento di Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili e Antigone. «La pubblicità per il Fertility Day – sostiene Gonnella – è intrisa di un substrato ideologico che pensavamo ormai di esserci lasciati alle spalle. È di particolare gravità aver inserito in modo stereotipato tra i cattivi “compagni” un ragazzo solo perché di colore, così come reazionario è averne inserito uno per il fatto di avere i capelli lunghi. Riteniamo questo un atteggiamento razzista e stigmatizzante verso milioni di cittadini italiani». «I “cattivi” comportamenti - prosegue - non hanno certo una connotazione etnica, sociale o di orientamento sessuale come la Lorenzin vorrebbe invece convincerci sia. Per questo chiediamo al Governo e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di intervenire assumendo le dovute azioni, prima fra tutte quella di far ritirare questa pubblicità».


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