Dal governo

Circolare sull’import di farmaci, Lorenzin: «Abbiamo rimosso un odioso ostacolo burocratico»

di Ro. M.

La circolare della ministra della Salute Beatrice Lorenzin sull’import di farmaci per uso personale si è resa necessaria per evitare ambiguità interpretative della normativa in vigore (il Dm 11 febbraio 1997) e facilitare i pazienti. Lo ha chiarito in una nota la stessa ministra: «Nelle ultime settimane - spiega Lorenzin - abbiamo avuto molte segnalazioni su farmaci che regolarmente importati da pazienti italiani per esigenze personali di cura venivano bloccati in Dogana, anche se si trattava di farmaci legalmente autorizzati in un Paese estero, sebbene non autorizzati in Italia. La Dogana bloccava questi farmaci sulla base di una interpretazione restrittiva della normativa vigente, ritenendo, contro l'evidenza scientifica, che fossero identici due farmaci anche se vi fosse diversità di dosaggio, eccipienti, modalità di somministrazione. Con la mia circolare questo è stato chiarito. Ma soprattutto si è chiarito che non può sussistere una valida alternativa terapeutica per il paziente italiano quando il farmaco autorizzato in Italia non è effettivamente accessibile a tutti, in quanto troppo costoso, come avviene con i farmaci contro l'epatite C e gli altri farmaci innovativi. Pertanto, abbiamo rimosso un odioso ostacolo burocratico sulla via della libertà ed effettività delle cure».


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