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Giulia Grillo/ Aceti (Tdm): «Avanti tutta su Lea, liste d'attesa, gap di salute e abrogazione del superticket»

di B. Gob.

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Più risorse per il Ssn. L'abrogazione del superticket. L'intramoenia da riportare nei giusti ranghi. Il governo delle liste d'attesa. I Livelli essenziali di assistenza da rendere esigibili in tutte le Regioni. Cinque temi sanitari ad altissimo peso specifico: e tutti compaiono nel curriculum professionale della neo ministra della Salute Giulia Grillo.

A ricordare che sono proprio queste le priorità cui pazienti e caregiver si aspettano che la nuova inquilina di Lungotevere Ripa dia la precedenza assoluta, è il coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti. Non a caso: sono cavalli di battaglia anche per l'associazione di tutela dei cittadini, che anzi in parte li ha perorati in sinergia con Grillo, durante la scorsa Legislatura. «L'annullamento del superticket, per cui la scorsa legge di Bilancio si è poi limitata a stanziare 60 milioni, e la campagna #aveterottoilpatto", pro attuazione del Patto per la salute, sono i due grandi obiettivi - ricorda Aceti - su cui abbiamo già agito in sinergia con la ministra Grillo. Cui facciamo i migliori auguri di buon lavoro, ribadendo la massima disponibilità ad una collaborazione su un tema centrale per la vita del Paese e delle persone, qual è la salute». Una collaborazione che per il leader del Tdm dovrà passare necessariamente per un rilancio del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, da adeguare finalmente alle sfide della sostenibilità. «Chiediamo alla ministra di impegnarsi al massimo per la riduzione delle drammatiche diseguaglianze, tra Regioni ma anche all'interno di uno stesso territorio, che penalizzano la popolazione italiana per fasce di reddito - prosegue Aceti -. La riduzione dei gap è una sfida cruciale, e secondo me si può perseguire attuando la nostra proposta di riforma costituzionale , un rafforzamento del sistema di monitoraggio dei Lea, un diverso riparto del Fsn e il recupero di una forte programmazione sanitaria, da riportare ad unità pur nel rispetto delle competenze regionali. Un esempio? Il Piano sanitario nazionale è fermo al 2008... Parallelamente, è di fondamentale importanza che la forbice tra atti normativi e attuazione concreta sul territorio si riduca drasticamente. Questo è uno scatto in avanti che l'Italia della Salute non può più attendere».


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