Dal governo

Healthcare Summit del Sole-24Ore/ Sileri:«Sì all'ipotesi medici di famiglia dipendenti dal Ssn»

da Il Sole-24Ore di sabato 5 dicembre

S
24 Esclusivo per Sanità24

«Non sono contrario all’ipotesi di medici di famiglia inquadrati come dipendenti del Ssn, di cui stanno parlando anche alcuni membri della maggioranza, magari prevedendo una fase di transizione». Prende posizione su uno dei temi più spinosi anche alla luce dei gap emersi nella gestione del territorio durante la pandemia il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto al 9° Healthcare Summit del Sole-24Ore. Ma per un riassetto delle cure primarie sarebbero decisivi, ha spiegato, anche altri tasselli: «Bisogna investire sulle tecnologie e sulla telemedicina, incentivare la farmacia dei servizi, sostenere modelli organizzativi nuovi come le case e gli ospedali di comunità, aggiornare i criteri di gestione delle Rsa dove tante problematiche sono emerse anche grazie alle denunce dei Nas». Non solo: in un’ottica di continuità secondo Sileri «va revisionato il Regolamento sugli standard ospedalieri (Dm 70 del 2015), includendo nel dibattito i medici che fino a oggi ne sono rimasti esclusi». E «per far questo servono soldi ma soprattutto bisogna saperli usare, a differenza di quanto è stato fatto in passato quando gli sprechi ci sono stati», ha precisato il viceministro. «L’emergenza Covid ha accentuato problemi che già erano chiari sia ai pazienti sia al personale sanitario, che denunciavano da anni le liste d’attesa infinite, i tagli che impattano sulla salute e i turni di lavoro massacranti. Quelle istanze adesso abbiamo l’opportunità di ascoltarle e di porvi rimedio con i soldi in arrivo. Che però vanno utilizzati bene, mettendo in campo processi innovativi basati sulle sinergie tra tutti gli attori del sistema».
Ma a quali fondi attingere? «Per gli investimenti in sanità abbiamo innanzitutto di fronte a noi il Recovery Fund che, ricordiamolo, è estremamente vantaggioso», avvisa Sileri. E il Mes? «L’indirizzo politico del M5S non prevede un veto alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità ma chiede la garanzia di non utilizzarlo per l’emergenza pandemica – afferma Sileri -. Poi, da cittadino, aggiungo che quello che oggi appare vantaggioso nei prossimi anni possa non esserlo più con il rischio di trovarsi costretti di nuovo a operare tagli. Non ci sono veti sul Mes, in linea teorica va benissimo una riforma articolata, giusta ed equa purché non si impieghi per l’emergenza Covid».


© RIPRODUZIONE RISERVATA