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Covid/ Brusaferro-Rezza: nella mappa Ue si iniziano a vedere molte zone verdi, avanti con i vaccini

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"Nella mappa dell'Ue si iniziano a vedere molte zone verdi, anche se permangono Paesi dove la circolazione è significativa. In Italia l'andamento della curva è molto controllato e decresce, questo calo avviene in tutte le fasce d'età, viceversa alcune Regioni hanno piccoli movimenti in ascesa che poi rientrano e sono situazioni che indicano una stabilità fisiologica". Lo ha sottolinea il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 condotto con il ministero della Salute.

"I dati dell'Rt sono costantemente sotto il valore di 1 - ha continuato - con un Rt puntuale pari a 0.82 e quello proiettato di una settimana avanti è 0.83 e quello delle ospedalizzazioni è 0.80. Di settimana in settimana la curva è costantemente sotto 1 e questo ha un significato importante perché vuol dire che è sotto la soglia epidemica".

Per Brusaferro, tuttavia, occorre ricordare " che siamo ancora in una fase pandemica, sebbene in questa fase riusciamo ad avere una circolazione piuttosto contenuta del Sars-CoV-2". Per questo è "molto importante lavorare per una prospettiva di riapertura di tutte le attività, come di fatto sta avvenendo, monitorando continuamente l'andamento epidemiologico di Covid, con attenzione e prudenza". Per il presidente Iss è importante fare in modo che si continui a promuovere la vaccinazione di chi non si è ancora vaccinato, e nei fragili, anche rinforzando l'immunità dove richiesto con la terza dose.

"La prossima settimana - ha poi annunciato Brusaferro - arriveranno dei suggerimenti e delle raccomandazioni che possano aiutare gli operatori scolastici, gli operatori di sanità pubblica delle aziende sanitarie e anche le famiglie a trovare una via di equilibrio per permettere la didattica in presenza in sicurezza".

"Sulla scuola - ha ricordato - c'è un gruppo di lavoro che vede coinvolto l'Istituto superiore di sanità, il ministero della Salute, il ministero dell'Istruzione e le Regioni" e attualmente "c'è una riflessione proprio su come governare la presenza di eventuali casi positivi dentro i singoli contesti scolastici e dentro le singole classi garantendo evidentemente la sicurezza con dei meccanismi di fattibilità. Questo - ha anticipato il presidente Iss - si può immaginare, vista la specificità del contatto scolastico, in alcune situazioni anche attraverso l'uso mirato dei tamponi che possono consentire, proprio per la specificità del contatto, di poter permettere la didattica in presenza".

Parte del successo che stiamo avendo in questo momento nel controllo dell'epidemia è dovuto ai vaccini e alle misure precauzionali come il distanziamento sociale, le mascherine al chiuso e il Green pass ha detto dal canto suo il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. "E' possibile che nelle prossime ore, o comunque a breve - ha aggiunto - venga emanata una nuova circolare che dia indicazioni più precise sulla terze dose che riguarderanno anche i pazienti iperfragili e le diverse fasce di età".

Rezza, inoltre, si è soffermato sulle persone vaccinate contro il Covid in altri Paesi con vaccini non riconosciuti in Europa, "in particolare si parla di Sputnik e Sinovac". "Sono due le ipotesi allo studio - ha detto - : una può essere quella suggerita anche dal Consiglio superiore di sanità (Css): effettuare un'ulteriore dose addizionale con un vaccino a Rna in persone precedentemente vaccinate" all'estero "con vaccini non riconosciuti dall'Agenzia europea del farmaco Ema, che siano o meno nella lista dell'Organizzazione mondiale della sanità". E a questo proposito va ricordato che "Sinovac è riconosciuto dall'Oms, Sputnik ancora no. Ma in questo caso c'è bisogno di un ulteriore parere da parte di un'agenzia regolatoria. L'altra via è riconoscere 'tout court' i cicli completi vaccinali effettuati all'estero con questi vaccini".

Sempre sul fronte europeo, per quanto riguarda la Romania e altri Paesi in Europa dell'Est dove in questo momento si sta assistendo a un nuovo picco di incidenza di infezioni dovuto in parte alle basse coperture vaccinali , Rezza ha anticipato che "se l'incidenza continuasse a mantenersi così elevata dovremmo valutare l'opportunità di prendere eventuali misure".


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