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Speranza, la curva Covid si sta piegando grazie al Ssn, ora un grande Patto Paese. Investire su reti conoscenza e su donne e uomini della sanità

di Radiocor Plus

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«Guardiamo alle prossime settimane con maggiore fiducia perché abbiamo una percentuale molto alta di persone che hanno scelto di vaccinarsi. Dopo molte settimane vediamo finalmente la curva piegarsi e l'auspicio è che i giorni che verranno siano caratterizzati da un ripristino delle attività ordinarie». Così il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Vita-Salute del San Raffaele a Milano. «È stato fatto un lavoro straordinario in Italia - ha detto -: oltre 132 mln di dosi somministrate in 13 mesi e mezzo e questo ci sta portando in una fase diversa, questo avviene perché abbiamo un grande Ssn che si può avere solo in un grande Paese e quel 91% di persone sopra i 12 anni che a oggi hanno ricevuto la prima dose e l'88% che hanno completato il ciclo vaccinale lo dimostrano. Sono numeri molto significativi - con le dosi booster che devono ancora crescere - che ci permettono di guardare a una nuova fase. Ma nessuno si salva da solo - ha avvisato Speranza -: dobbiamo lavorare dentro una sinergia globale per portare in ogni angolo del pianeta la sfida della vaccinazione. Ci sono ancora troppe aree del mondo con percentuali residuali di vaccino e questo oltre a essere inaccettabile dal punto di vista etico è sbagliato dal punto di vista sanitario per il rischio che insorgano nuove varianti».
Poi, le prospettive di rilancio del Ssn a cominciare dalle risorse. «Oggi ci sono 124 miliardi a disposizione del Fondo sanitario nazionale, 10 mld in più del 2019. E c'è il Pnrr. Un incremento mai visto, però va detto che le risorse sono condizione necessaria ma non sufficiente: servono riforme e la capacità di capire cosa funziona e cosa non funziona e come intervenire per migliorare. Questo significa essere all'altezza delle sfide, anche aprendo una nuova stagione di investimenti sul Ssn: se chiudiamo il 2021 con una crescita del Pil al 6,5% per la prima volta dopo molti anni più alto della media dei paesi europei, è anche perché abbiamo avuto un grande Ssn capace di reggere l'urto della pandemia. Oggi la sfida di rafforzare il Ssn è una partita così importante che non si può giocare da soli: servono i professionisti, gli ordini, le reti della conoscenza, l'impresa che deve continuare a investire. Cioe' serve un grande Patto Paese dove ci si dice fino in fondo che per costruire l'Italia del futuro dobbiamo tutti insieme ricominciare a investire sul nostro Servizio sanitario nazionale». Poi, il capitolo risorse umane: «In questi mesi di pandemia - ha affermato Speranza - abbiamo imparato la lezione che gli operatori sanitari non si improvvisano e da qui dobbiamo aprire una fase nuova: nel pre pandemia si finanziavano 5-6mila borse di specializzazione medica, nell'ultimo anno ne abbiamo finanziate 17.400, il doppio di due anni fa e il triplo di tre anni fa. Dobbiamo continuare a investire in questo senso, sulle reti della conoscenza e sulle donne e gli uomini del Ssn».


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