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Tossicodipendenze: in calo a 125mila le persone assistite dai servizi pubblici

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Sono 125.428 le persone dipendenti da sostanze assistite in Italia nel 2020 dai Servizi pubblici per le dipendenze, in calo rispetto ai 130.168 del 2019. L'86% di questi pazienti è di genere maschile.
L’eroina, rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento; tuttavia la proporzione di persone sul totale dei trattati che la scelgono come sostanza di elezione, diminuisce nel corso degli anni.
Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto tossicodipendenze 2020 pubblicato dal ministero della Salute.
"Il Rapporto - spiega il ministero - rappresenta l'analisi a livello nazionale dei dati rilevati attraverso il Sistema informativo nazionale per le dipendenze (Sind) nell'anno 2020 ed è uno strumento conoscitivo fondamentale per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore dipendenze, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio sanitario nazionale".

I contenuti del Rapporto

Nel 2020 sono operanti in Italia 575 Servizi pubblici per le Dipendenze (Ser.D); per rendere il servizio più accessibile a tutta la popolazione, in diverse regioni i servizi sono articolati su più sedi di erogazione delle prestazioni.

La dotazione complessiva del personale dipendente all’interno dei Serd.D risulta, al 31 dicembre 2019, pari a 6.200 unità

Nel 2020 i servizi in Italia hanno assistito complessivamente 125.428 soggetti dipendenti da sostanze (su un totale di 198.497 contatti) di cui 15.671 sono nuovi utenti (12,5%) e 109.757 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti (87,5%).

Circa l’86% dei pazienti totali sono di genere maschile con un rapporto di 1 femmina ogni 6 maschi. I pazienti in trattamento sono prevalentemente di nazionalità italiana (91,3%).

Per gli utenti totali le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni il 63,9% dell’utenza in trattamento per droga è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei; tale percentuale scende al 28,8 % tra i nuovi utenti, mentre tra le persone già in carico o rientrate arriva al 68,9%. L’eroina, rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento; tuttavia la proporzione di persone sul totale dei trattati che la scelgono come sostanza di elezione, diminuisce nel corso degli anni.

Nel 2020 si registrano 14.323 dimessi (13.777 in regime ordinario e 546 in regime diurno) con diagnosi correlate all’uso di droghe dalle strutture ospedaliere italiane

Il numero complessivo di accessi al Pronto soccorso per i gruppi diagnostici correlati all’uso di droghe ammonta a 5.677, che rappresentano lo 0,04% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale.

I pazienti in trattamento sono prevalentemente di nazionalità italiana (91,3%), soprattutto le femmine (94,8%). La maggior parte degli stranieri proviene dal continente africano (3,5%) e da altri paesi europei (2,4%).

Per gli utenti totali le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni (classe modale 45-49 anni). Nei nuovi utenti le età più rappresentate sono quelle tra i 20 e i 39 anni(classe modale 30-34 anni). Anche l’analisi dell’età media conferma che i nuovi utenti risultano più giovani con un’età media di 33,5 anni rispetto ai 42,3 degli utenti già in carico o rientrati.


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