Dal governo
Schillaci: già da quest'anno il numero degli iscritti alla facoltà di medicina aumenterà di circa il 30%
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"La carenza che oggi riscontriamo nel numero di medici dipende da una programmazione che è stata errata nei 10 anni precedenti. In accordo con il ministro dell'Università Anna Maria Bernini, credo che già da quest'anno il numero di studenti iscrivibili alla facoltà di medicina aumenterà di circa il 30% con un incremento successivo negli anni a venire". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo in collegamento alla 19esima edizione di Salute Direzione Nord in programma oggi all'interno della rassegna Direzione Nord, presso il Palazzo delle Stelline a Milano, promossa da Fondazione Stelline e organizzata da Inrete e Fondazione The Bridge con il patrocinio di Regione Lombardia.
Ieri si è votato in vista del voto di fiducia sul Decreto Bollette, e tra le misure che riguardano il ministero della Salute, due stanno infuocando il dibattito politico: quella che riguarda le limitazioni per i medici a gettone e quella che riguarda maggiori fondi per i medici dell’emergenza urgenza.
“Abbiamo messo in evidenza il problema dei medici a gettone e abbiamo trovato una serie di irregolarità- ha detto il ministro-, i medici gettonisti sono impiegati per lo più in reparti di emergenza e non potendo interrompere improvvisamente l’assistenza abbiamo posto dei limiti temporali molto stretti per tornare verso il SSN, che però va reso più attrattivo. Abbiamo poi aumentato il compenso per medici, infermieri, operatori sanitari dell'emergenza urgenza che vogliono svolgere ore di straordinario su base volontaria, portandola a 100€ l'ora. Queste sono le prime misure di un cambio di marcia della sanità che abbiamo in mente e che vede al centro la riqualificazione economica, e anche professionale, degli operatori sanitari”.
Oggi ricorre la Giornata mondiale dei medici di famiglia che sono “il cardine della sanità nazionale, perché rappresentano il primo punto di riferimento per i cittadini, anche su questo stiamo intervenendo perché c'è una crisi vocazionale, nel senso che sempre meno medici scelgono di fare il medico di medicina generale per cui stiamo riformando il percorso di formazione. Con il decreto semplificazioni – ha concluso Schillaci- abbiamo anche iniziato a rendere meno pesante l'opera quotidiana dei medici, abbiamo reso strutturale la possibilità di ricorrere alla ricerca elettronica, che è un vantaggio sia per i cittadini che per i medici di famiglia che avranno un carico burocratico minore. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante la salute e ha rivelato luci e ombre della nostra sanità, grazie al PNRR lavoreremo per decongestionare il sistema, per investire sulla prevenzione”.
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