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Spesa sanitaria: nel 2022 a carico degli italiani 40,26 miliardi (+8,3%), la metà per visite e interventi

di Er.Di.

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Continua a salire inesorabilmente la spesa sanitaria a carico dei cittadini passata dai 28,13 miliardi del 2016 ai 40,26 miliardi nel 2022 con un incremento solo nell'ultimo anno dell’8,3%. La spesa out of pocket pagata di tasca propria dagli italiani e non rimborsata dal Ssn era pari a 30,48 nel 2017, 32,29 miliardi nel 2018, 34,85 miliardi nel 2019, 30,79 miliardi nel 2020 e 37,16 nel 2021. Lo rileva il monitoraggio della spesa sanitaria 2023 pubblicato dalla Ragioneria dello Stato sottolineando che dopo il rallentamento registrato nel 2020 (- 11,6% rispetto al 2019), continua il trend crescente della spesa sanitaria privata su tutto il territorio nazionale. Circa, invece, la composizione della spesa sanitaria privata emerge che, nel 2022, visite specialistiche ed interventi, in linea con gli anni precedenti, continuano ad avere un peso prevalente (45,8%) sul totale della spesa a carico dei privati. Anche per questo anno, tra l’altro, la rilevazione della spesa sanitaria privata per visite specialistiche ed interventi chirurgici proviene prevalentemente da medici odontoiatri (pari a circa il 30%). Seguono spese per farmaci (13,9%), dispositivi medici (11,3%) e ticket (7,3%).

Secondo il monitoraggio, inoltre, dal 1° gennaio 2014 al mese di maggio 2023, sono state prodotte complessivamente circa 5 miliardi di ricette dematerializzate a carico del Ssn, di cui circa 4 miliardi di ricette di farmaceutica convenzionata e circa 1 miliardo di ricette di specialistica, territoriale ed ospedaliera.

Il trend è di una progressiva crescita dell’utilizzo della ricetta dematerializzata dovuta al graduale adeguamento delle procedure regionali, anche come adempimento regionale per l’accesso alla quota premiale del finanziamento del Ssn, fino ad arrivare all’87% del 2020, quando l’emergenza epidemiologica ha dato un ulteriore forte impulso alla diffusione della ricetta dematerializzata grazie all’estensione delle tipologie di farmaci prescritti con tale modalità e alla comunicazione elettronica al cittadino del promemoria o del solo codice della ricetta (NRE), resi possibili dalla ricetta dematerializzata, importante strumento di semplificazione nell’utilizzo delle prescrizioni sanitarie.

L’utilizzo della ricetta dematerializzata ha mantenuto il suo trend in crescita nel 2021 (90%) e nel 2022 (92%) fino ad attestarsi al 93% dei primi cinque mesi del 2023, aconferma della centralità della ricetta dematerializzata come strumento di digitalizzazione e semplificazione del nostro servizio sanitario.



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