Dal governo
Cure Ssn, le nuove tariffe slittano al primo gennaio 2025. Decreto Salute-Mef procrastina l’avvio previsto il 1 aprile
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
Tutto rinviato al 1 gennaio 2025: la piena operatività dei due nuovi tariffari su specialistica ambulatoriale e protesica - che remunerano le prestazioni erogate ai cittadini nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) - slitta ancora mentre sarebbe dovuta scattare subito dopo Pasqua, il 1 aprile. Con la speranza di recuperare nel frattempo qualche risorsa in più nella prossima legge di Bilancio. Un rinvio che farà cumulare ai due nomenclatori un ritardo di quasi otto anni rispetto al Dpcm sui nuovi Lea, varato nel 2017. E già allora si parlava di tariffe ’invecchiate’: ferme per le cure ambulatoriali al 1996 e per protesi e ausili al 1999. La decisione - dopo molte esitazioni e dietro ’espressa richiesta di un cospicuo numero di Regioni’ in seguito a una riunione della Commissione Salute e di rappresentanti del ministero - è contenuta in un decreto Salute-Mef pronto per il via libera.
Insomma il ministro della Salute Orazio Schillaci che giusto un anno fa aveva annunciato l’Intesa in Stato-Regioni sulle tariffe dopo diversi tentativi andati falliti per l’inadeguatezza delle risorse necessarie a far fronte ai nuovi prezziari (oltre 3mila voci), di fatto ammette la necessità di rimettere mano ai nomenclatori. Dietro il pressing di parte dei governatori, ma soprattutto in seguito alla levata di scudi degli ambulatori privati accreditati e della Federazione degli Ordini dei medici, che nelle ultime settimane hanno lamentato la totale inadeguatezza di molti rimborsi, tra cui la sotto-remunerazione per una visita medica o per un intervento di cataratta, che avrebbero reso impossibile contnuare a offrire milioni di prestazioni ai cittadini con conseguente allungamento di liste d’attesa già critiche nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Da qui la decisione, contenuta nella bozza di decreto, di proroga ’al 1 gennaio 2025, anche al fine di valutare una piu’ ampia revisione delle medesime tariffe, assicurando nel contempo una graduale transizione al nuovo tariffario’.
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