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Pnrr/ Fitto, progetti sanità non tagliati ma tolti dal Piano perché non rispettavano le regole

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

«Non esiste un taglio alle spese della sanità esiste un’opera meritevole per salvaguardare gli investimenti e metterli in una collocazione che consente di realizzarli. È un esempio di notizia negativa da derubricare rispetto al lavoro complesso realizzato. Abbiamo tolto le spese da Pnrr non per scelta o capriccio, ma sono stati tolti progetti già in essere prima del Pnrr e che quindi non avrebbero mai potuto essere rendicontati con le regole previste dal Pnrr e non sarebbero mai stati realizzati entro la scadenza del giugno 2026. Questi progetti sono stati presi e messi fuori dal Pnrr, ma sono comunque coperti dal decreto legge in discussione in questi giorni». Lo ha detto Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, nel suo intervento su “Pnrr e riforme: gli obiettivi 2024 del Governo italiano” che fa parte dell’evento organizzato dal Sole 24 Ore “Obiettivo Crescita 2024: la messa a terra del Pnrr e le riforme per costruire l’Italia del futuro”.
Per Fitto «il tema di fondo è che non si tratta solo di spendere, ma di fare una spesa di buona qualità. La qualità della spesa è decisiva e qui il Governo sta lavorando e il decreto legge in conversione in questi giorni è un altro step verso l’attuazione del Pnrr. Non ci sarà solo un’opera simbolo del Pnrr, ma tantissime opere. Abbiamo rifatto la governance del Pnrr sul modello europeo e oggi siamo impegnati sul tema della messa a terra dei progetti», ha spiegato.
Quanto alla deadline del Piano, «Al momento la scadenza del Pnrr è fissata al giugno 2026 e siamo concentrati su questa data. Bisogna capire come entro questa scadenza ci sarà la capacità di spendere le risorse. Questa è la vera sfida. Dobbiamo fare presto, non dobbiamo fare in fretta e dobbiamo fare bene», ha aggiunto Fitto nel suo intervento all’evento organizzato dal Sole 24 Ore. Fitto ha così indirettamente risposto al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che anche in occasione della presentazione del Def aveva ipotizzato un ripensamento della scadenza, mentre il commissario Ue Paolo Gentiloni aveva ribadito che la scadenza è fissa.


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