Dal governo

Schillaci: piattaforma per monitorare in tempo reale le liste d’attesa, il privato accreditato non è nemico

di Red. San.

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“Il mio bilancio dopo un anno e mezzo da ministro della Salute è senz’altro positivo, anche se non tutti sono d’accordo con me. Considero un risultato importante aver rimesso la sanità al centro del discorso politico: ho trovato una situazione a macchia di leopardo, in chiaro e scuro, ma il Sistema sanitario nazionale è senz’altro una nostra eccellenza grazie soprattutto alla enorme professionalità dei nostri operatori. Posso garantire che nessuno mi ha chiesto di smantellare il Ssn per dirottare le risorse verso il privato”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al Festival dell’Economia che si è aperto oggi a Trento.

Al lavoro su piattaforma per monitoraggio in tempo reale
Una piattaforma per ”monitorare in tempo reale la situazione delle prestazioni con le relative liste d’attesa regione per regione”. È una delle misure che il ministro ha annunciato come prioritarie all’interno del decreto legge su sui sta lavorando il governo e che dovrebbe vedere la luce in uno dei prossimi Consigli dei ministri, forse già in quello programmato per il 3 giugno. ”Il problema delle liste d’attesa è quello più difficile da affrontare per i cittadini - ha detto Schillaci -. Io avrei potuto cavarmela rinviando il problema alle Regioni, ma ho deciso di metterci la faccia, perché credo che non ci si possa sottrarre di fronte a quelli che sono i veri bisogni dei cittadini”. L’idea su cui sta lavorando il ministro è quella ”di una piattaforma fatta insieme alle Regioni perché credo che non ci si possa sottrarre di fronte a quelli che sono i veri bisogni dei cittadini”.

“Privato accreditato non è nemico, unendo agende meno attese”
Altro punto chiave per il ministro ”è quello di mettere insieme nei Cup regionali insieme le prestazioni pubbliche e quelle del privato”. ”Il privato accreditato - ha rimarcato il ministro - non è il nemico, come qualcuno vuole far pensare”. L’idea sarebbe quella di indirizzare i cittadini che si rivolgono al Cup per ottenere una prestazione indifferentemente nel pubblico o nel privato accreditato a seconda delle disponibilità, cosa che oggi ancora non avviene. ”Tranne in qualche regione che lo ha messo in atto perché è più di un anno che io lo suggerisco”, ha specificato il ministro. ”Io sono davvero convinto che mettendo insieme le agende i tempi delle liste d’attesa caleranno sensibilmente”. L’altro aspetto sottolineato dal ministro è l’applicazione rigorosa delle legge (”ora spesso disapplicata”) che vieta di chiudere le agende. ”Le agende delle prenotazioni non vanno chiuse” anche a fronte di erogazione delle prestazioni prevista a tempi giudicati troppo lunghi. ”La legge lo vieta categoricamente e noi vigileremo perché non accada più”.

Dialogo con Mef per abolire tetto spesa personale
Il personale sanitario, infine. “Stiamo lavorando per togliere il tetto di spesa sul personale sanitario e abolirlo ha detto Schillaci -. Ci stiamo lavorando con il Mef da quasi due anni, è chiaro che il Mef è sempre preoccupato dai conti pubblici, ma è una misura di 20 anni fa, oggi il mondo è cambiato: abbiamo il turnover bloccato, con tanti giovani medici che non riescono a entrare nel pubblico”. Tra le possibilità allo studio del governo potrebbe esserci inoltre anche quella anche di coinvolgere le prestazioni ”intramoenia” per alleggerire anche le liste d’attesa.


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