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Covid/ Ema: ok seconda dose Pfizer fino a 42 giorni dalla prima somministrazione

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L'Agenzia europea del farmaco (Ema) deciderà "presto" sui vaccini in corso di valutazione. Si tratta dei vaccini CureVac, Novavax, Sinovac, Sputnik sui quali "continuano ad arrivare i dati. Lo ha indicato il responsabile della strategia vaccini Marco Cavaleri nel corso di un incontro con la stampa. Cavaleri ha anche indicato che per quanto concerne il vaccino BioNTech/Pfizer l'inoculazione della seconda dose era prevista fino a 42 giorni dopo la prima: di conseguenza superare i 21 giorni di intervallo fino a 42 giorni non è una deviazione rispetto a quanto stabilito.

Per quanto riguarda la seconda dose del vaccino AstraZeneca non ci sono indicazioni, ha dichiarato il dirigenti dell'Ema, che segnali un rischio aumentato di eventi rari avversi collegati alle trombosi. "Monitoriamo costantemente le performance dei vaccini anti-Covid nella fase post autorizzazione - ha spiegato - e stiamo seguendo da vicino la questione delle trombosi rare segnalate dopo la vaccinazione con AstraZeneca e J&J per capire meglio qual è il meccanismo dietro questi eventi avversi guardando a chi ne viene colpito".

L'Ema, inoltre, sta monitorando "molto attentamente" anche i dati sulla variante indiana. "I primi dati sono rassicuranti - ha aggiunto Cavaleri - stiamo vedendo evidenze promettenti sul fatto che i vaccini a mRna siano in grado di neutralizzare questa variante".

"Stiamo proattivamente parlando con i produttori di vaccini anti-Covid - ha detto ancora - per assicurarci di essere preparati nel caso ci fosse bisogno di un aggiornamento della composizione dei vaccini autorizzati qualora dovessero emergere varianti in grado di sfuggire all'immunità indotta dai vaccini attuali". Al momento non sembra esserci questa circostanza "ma dobbiamo essere pronti ed è per questo che è importante portare avanti questo lavoro". In parellelo procede il lavoro "per aumentare la capacità produttiva e per aiutare i produttori a portare maggiori forniture di vaccini anti-Covid, di cui c'è un enorme bisogno non solo in Ue ma anche in altre parti del mondo". "E in questo senso - ha concluso Cavaleri - stiamo cercando di velocizzare procedure che potrebbero consentire l'approvazione di altri siti produttivi".


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