Imprese e mercato
Federfarma lancia la nuova Carta della qualità. Attenzione ai migranti e alle categorie fragili
di Rosanna Magnano
Accessibilità, accoglienza e attenzione alla persona, informazione, sicurezza, standard di qualità dei servizi erogati. Sono questi i cinque pilastri delle nuova «Carta della qualità della farmacia» presentata questa mattina a Roma al ministero della Salute da Federfarma e Ciitandinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, copromotori dell’iniziativa. Un impegno che si rinnova a vent’anni dalla prima stesura, che ha visto un’evoluzione profonda del ruolo e della funzione della farmacia rispetto al territorio, passando dalla farmacia dei servizi per arrivare a costituire un vero e proprio anello essenziale della continuità assistenziale in un ottica di progressiva deospedalizzazione delle cure.
Più attenzione ai migranti e al counselling: «arriva l’angolo del consiglio»
Tra gli impegni assunti dalle farmacie che aderiscono all'iniziativa rispettare e diffondere i 14 diritti della Carta europea dei diritti del malato e favorire il rispetto dei diritti dei pazienti a partire dalle categorie più fragili, come anziani, malati cronici e immigrati. «La farmacia si impegna - si legge nella carta - a favorire il servizio nei confronti delle persone migranti e temporaneamente presenti nel nostro paese, anche attraverso personale che parli lingue straniere. Per facilitare il dialogo e la comprensione delle informazioni, propone opuscoli informativi anche in più lingue». Un compito quindi culturalmente complesso e ricco di sfaccettature, declinato anche da un punto di vista umano in termini di «rassicurazione e conforto» del cittadino paziente. Basti ricordare l’impegno all’ascolto e al dialogo previsto dalla Carta, con il suggerimento di creare all’interno della farmacia un vero e proprio «angolo del consiglio», adatto a fornire consulenze in modo riservato e personalizzato.
Il documento è stato inviato a tutte le farmacie aderenti a Federfarma insieme a una locandina per informazione i cittadini. «Dal 1994, anno di stesura della prima Carta, che era già allora all'avanguardia ed è sempre stata considerata una sorta di `Vangelo´ - ha ricordato Annarosa Racca, presidente di Federfarma - tante cose sono cambiate e la farmacia si è evoluta per essere più vicina ai cittadini. La nuova Carta della qualità costituisce per le farmacie uno stimolo forte ad andare sempre più in direzione delle esigenze di salute dei cittadini. Con i nuovi servizi, da ultimo la consegna gratuita dei farmaci a domicilio per le persone fragili (per cui abbiamo già ricevuto 2.000 richieste), la farmacia consolida il proprio ruolo di primo presidio sociosanitario sul territorio a disposizione delle popolazione».
L’obiettivo è anche quello di facilitare la vita dei pazienti da un punto di vista burocratico, ad esempio instaurando un rapporto di collaborazione con il medico prescrittore, onde evitare disagi. Nella Carta, inoltre, particolare rilievo è riservato alla salute e ai percorsi materno-infantili, al monitoraggio delle terapie in sinergia con i medici, al reperimento `veloce´ dei medicinali. «In un panorama sanitario che cambia - ha aggiunto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - dare più servizi ai cittadini, il più possibile vicini a casa loro, è un tema essenziale. Noi scommettiamo da un lato sulla qualificazione professionale dei farmacisti e dall'altro sull'ampliamento degli standard di qualità in farmacia perché intendiamo riempire di contenuti concreti la farmacia dei servizi, che rischia di rimanere sulla carta. L'assistenza sanitaria territoriale deve partire dalle esigenze dei cittadini ed è importante che le farmacie si aprino alla valutazione dei propri standard e dei servizi offerti dai cittadini: le persone potranno verificare come la farmacia aderisca al patto tra cittadini e operatori attraverso i chiari impegni contenuti nella Carta che sarà esposta in modo visibile».
A sottolineare la funzione sempre più centrale della farmacia nel progressivo rafforzamento dell’assistenza territoriale è intervenuta Marcella Marletta, direttore generale della Dg dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del ministero della Salute: «Dal dlgs del 2009 al Patto della Salute, la figura del farmacista - spiega - è ormai sempre più complementare a quella degli altri operatori sanitari. Una funzione che la nuova Carta della qualità sottolinea e rafforza. Fondamentale per avere sempre meno ospedale e più territorio»
Apprezzamento per il rinnovo dalla Carta è stato espresso dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio in cui ha rilevato «l'importanza per il Servizio sanitario nazionale di offrire un'assistenza sempre più efficiente, in parallelo con l'invecchiamento della popolazione», e da Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, che definisce il documento «uno strumento utile per migliorare l'assistenza territoriale, su cui le Regioni stanno puntando, in linea con l'idea di un Ssn universalistico e solidaristico e con la necessità di un'attenzione particolare alle persone fragili, agli anziani e ai migranti».
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