Imprese e mercato

Farmaci e biomedicale, fermi rimborsi per 5,5 mld

di Roberto Turno (da Il Sole 24 Ore di oggi)

Tra quattro e cinque mesi di pagamenti alle imprese che restano in naftalina. Con fatture in sospeso che valgono in totale quasi 5,5 miliardi. Le imprese del farmaco e del biomedicale possono attendere: dopo un periodo di discesa, i rimborsi di asl e ospedali ai fornitori si sono fermati. In parte hanno ripreso a risalire, in parte hanno letteralmente frenato. E in ogni caso, restano ben lontani dalla meta: il traguardo europeo dei 60 giorni di ritardo massimo nei pagamenti in Italia continua a rivelarsi pressoché inafferrabile. I primi mesi del 2016 non hanno affatto migliorato per le imprese la situazione dei pagamenti da parte degli enti del servizio sanitario pubblico.

Come dimostrano i dati appena elaborati da Farmindustria e da Assobiomedica - in pratica i principali clienti-fornitori del Ssn - per le industrie del farmaco e per quelle del biomedicale i tempi e le quantità dei rimborsi in sospeso, restano un problema apertissimo. Con le regioni del Sud in coda alla classifica e Molise e Calabria regine dei rimborsi a lunghissima scadenza: circa 650 giorni in media il Molise, oltre 400 la Calabria. Un disastro, sia per le imprese che per la casse pubbliche. «Il primo trimestre dell'anno si è aperto con un'inversione di tendenza.

Oggi i tempi medi di pagamento sono di 123 giorni, mentre da giugno 2015 si registravano continui cali», spiega il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi». Un calo da 151 a 106 giorni, e ora la risalita. Con pagamenti fermi che valgono circa 2,7 miliardi. «Il leggero peggioramento riguarda 15 regioni su 20. Anche se - aggiunge Scaccabarozzi - la media nazionale è influenzata da alcune regioni dove da gennaio sono importanti riorganizzazioni. E comunque, credo che nonostante i decisivi passi in avanti rispetto a qualche anno fa non bisogna allentare la guardia per avere pagamenti in linea con le regole Ue. Solo così il Paese riuscirà ad essere ancora più attrattivo, a partire da una nuova governance del settore per rilanciare investimenti e innovazione».

Anche per le imprese del biomedicale di Assobiomedica, il 2016 non ha migliorato la situazione dei rimborsi da parte del Ssn, con un sospeso che vale quasi 2,8 miliardi . Spiega il presidente Luigi Boggio: «I tempi medi di pagamento delle strutture sanitarie nei primi quattro mesi del 2016 restano stabili, con una media di 157 giorni di ritardo, senza nessun accenno a diminuire. Certo i 300 giorni di 4 anni fa si sono dimezzati, ma resta ancora molto da fare per raggiungere l'obiettivo dei 60 giorni stabilito dalla direttiva europea». Senza dire, aggiunge Boggio, «che i fondi destinati ai decreti “sblocca debiti” ormai sono stati tutti utilizzati sebbene resti ancora uno scoperto che vale 2,8 miliardi di euro solo per il settore dei dispositivi medici. Sarebbe bene che il Governo cominci a pensare come sbloccare questo pregresso prima che diventi di nuovo un'emergenza nazionale e si aggiunga un ulteriore disincentivo a investire in questo Paese».

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