Imprese e mercato

Federterme: 15mila posti di lavoro in più con la destagionalizzazione

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"Almeno 15mila posti di lavoro nei prossimi tre anni potranno essere facilmente creati consentendo alle terme di destagionalizzare la loro attività, attraverso l'ampliamento dell'offerta dei servizi che, oltre alle cure tradizionali, dovrà poter ricomprendere anche una serie di nuove prestazioni". Nell'ambito del convegno sui cento anni della Federazione il presidente di Federterme-Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha illustrato la strategia per rilanciare un settore che nel 2018 ha registrato ricavi totali di circa 760 milioni, di cui 118,9 legati alle cure termali convenzionate. "La domanda di salute e di benessere sta crescendo a due cifre in Europa e nel resto del mondo – ha continuato il presidente di Federterme – mentre in Italia segna ancora il passo".

Oggi il settore occupa 11.500 addetti
Ma qualcosa si muove. Negli ultimi anni si è registrato un significativo ringiovanimento della clientela delle terme: è infatti scesa sotto il 10% la quota delle persone con più di 65 anni di età (cioè gli anziani) ed salita oltre il 35% la quota delle persone con un età compresa tra i 30 e i 50 anni. Il numero dei turisti che pernotta negli alberghi delle località termali si attesta attorno ai 3,5 milioni mentre il numero delle presenze sale a 10,9 milioni. Oggi il settore occupa 11.500 addetti (in media circa 35 dipendenti nei 323 stabilimenti termali) che arrivano a 65mila con l'indotto."Chiediamo oggi alla politica – ha insistito Jannotti Pecci - di voler affrontare insieme a noi la sfida che consentirà al nostro settore di raggiungere questo traguardo e di investire principalmente su occupazione giovanile, femminile e di qualità".

Positive le risposte della politica
Positive le risposte del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, "pronto ad ascoltare le richieste e a fare qualcosa di attivo" ma anche "a potenziare le cure termali attraverso pertnership pubblico-private" e del sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta, che ha parlato dell'urgenza di un "percorso fiscale a sostegno delle terme e della loro diffusione accanto a investimenti in sinergia tra pubblico e privato per uno sviluppo sostenibile", entrambi presenti all'incontro. Nell'ambito delle celebrazioni il presidente di Confinduatria, Vincenzo Boccia, ha inviato un videomessaggio nel quale ha ricordato "come Federterme sia una componente storica di Confindustria" ed è stato presentatoun volume che, ha spiegato la curatrice Annunziata Berrino, "presenta in 5 capitoli una visione realistica, non celebrativa di 100 anni di storia vissuta tra alti e bassi ma sempre rivolta "alle competenze coinvolta nella cultura termale, tra medicina, architettura, lavoro e tecnologia".

Bonaccini (Regioni): rivedere le prestazione nei Lea
Per il presidente delle Regioni, l'emiliano Stefano Bonaccini "occorre un cambiamento culturale, politico e istituzionale per superare il modello novecentesco del termalismo. Siamo di fronte - ha proseguito - alla necessità di collocare il settore termale a metà strada fra la sanità e le politiche sociali da un lato e il turismo, lo sviluppo e le attività produttive dall'altro". Ma occorre anche "una revisione dell'elenco delle prestazioni termali da sottoporre alla Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea puntando sulle potenzialità del termalismo. Dobbiamo agire su criteri fondati su prevenzione, cura e riabilitazione, ma coniugabili con l'esigenza di governo attento della spesa sanitaria".

Battisti (Federturismo): migliorare il rapporto qualità-prezzo
Sul fronte della destagionalizzazione della domanda si è soffermato il presidente di Federturismo (Confindustria) e amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti. "Colleghiamo con il treno 380 destinazioni a forte vocazione turistica - ha sottolineato - e altre 252 le abbiamo attivate l'estate scorsa per andare incontro alla domanda turistica del paese. Lo facciamo soprattutto per redistribuire i flussi rispetto alle mete turistiche tradizionali". Una spinta, dunque, al sistema "di accessibilità diffuso con il quale contribuiamo anche alla destagionalizzazione della domanda, uno dei punti critici del nostro Paese". Per Battisti "siamo il paese che più di tutti in Europa soffre questa situazione". La ricetta per recuperare terreno prevede, insieme alla "digitalizzazione della catena del valore" un miglioramento anche "del rapporto qualità-prezzo per superare la concorrenza non solo dei paesi dell'Est ma anche quella di Germania e Austria".

Fondazione Forst: 84 progetti di ricerca per 8,3 milioni di investimenti
La ricerca scientifica, infine, alla quale Forst, Fondazione per la ricerca scientifica termale, dal 2001 al 2018 ha dedicato 84 progetti di ricerca cofinanziati e impegnato 8,3 milioni di euro di fondi. "I luoghi termali sono un unicum con le terme - ha detto il presidente Aldo Ferruzzi - e spesso le terme sono l'unica opportunità: se funzionano bene le terme funzionano i luoghi, laddove non funzionano le terme c‘e' anche un decadimento del tessuto urbano". Ferruzzi ha quindi rimarcato l'importanza della ricerca scientifica per dimostrare l'efficacia delle cure termali. Ci sono ricerche scientifiche, di prestigiose università, ha spiegato, che mettono in relazione e dimostrano l'efficacia delle cure termali rispetto a patologie come l'Alzheimer, o l'osteoporosi e di quanto le acque termali possono contrastarne gli effetti.
Le terme, secondo il presidente della Fondazione, vanno visti come "luoghi in cui gestire e mitigare gli effetti della cronicità collegate all'invecchiamento con dei percorsi sperimentati e validati in sinergia con il governo e con il Servizio sanitario nazionale che è una grande risorsa e consente alla popolazione di poter vivere più a lungo".


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