Imprese e mercato

Cittadini (Aiop): ddl Concorrenza penalizzante e in contrasto con la normativa europea

di Paolo Castiglia

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24 Esclusivo per Sanità24

“Il Ddl Concorrenza, che prevede una revisione degli accreditamenti e della contrattualizzazione delle strutture di diritto privato con il Servizio sanitario nazionale di breve periodo, rischia di mettere in fuga gli investitori, i quali, non potendo fare una programmazione di lungo termine, preferiranno andare all’estero”. E’ questo il grido d’allarme che viene dall’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) attraverso le parole di Barbara Cittadini, presidente nazionale dell’associazione alla quale aderiscono 574 strutture sanitarie con 63mila posti letto.
Il Ddl Concorrenza il 18 luglio approderà alla Camera per la discussione generale, ma secondo Aiop la sua approvazione “che assoggetta alla disciplina la sola componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale, avrà conseguenze distorsive sul regolare funzionamento del ‘mercato’ sanitario italiano, anche perché in contrasto con la normativa europea. La direttiva Bolkestein, infatti, esclude l’ambito dei servizi sanitari dalle materie soggette a concorrenza”.
Proprio per questo Aiop ha scritto una lettera ai presidenti e ai componenti di Camera e Senato, al Governo e ai rappresentanti delle forze politiche del Paese per ottenere una riflessione che porti al ripensamento rispetto a questa parte del provvedimento governativo, senza il quale, secondo la presidente Cittadini, significherebbe che “c’è la volontà politica di lasciare il Ssn a un futuro incerto, con conseguenze negative per la popolazione”.
Le istanze che Aiop ha inviato al Governo e alle Istituzioni politiche nazionali sono rese ancora più stringenti dal parere del giurista e accademico Sabino Cassese, parere che è stato anche questo trasmesso al legislatore.
“Se si intende introdurre la concorrenza in una parte del mercato, senza tuttavia modificare la stratificazione degli assetti precedenti – scrive infatti Cassese – occorre procedere con estrema cautela e adottando tutti gli accorgimenti necessari ad attenuare le tensioni che potrebbero prodursi tra Stato e Regioni, tra pubblico e privati, tra erogatori e regolatori, tra utenti e committenti, a causa delle contraddittorietà dei regimi giuridici”. “La tutela della concorrenza – aggiunge – è compito della legislazione esclusiva dello Stato, quindi non si possono introdurre venti discipline diverse della concorrenza. Bisogna fissare in sede nazionale e nella legge i criteri generali sulla base dei quali operare in sede regionale, determinando parametri obiettivi fissati ‘ex ante’. Occorre anche prevedere la consultazione delle associazioni nazionali più rappresentative del comparto, come parte di una procedura di inchiesta pubblica”.
Nella Lettera inviata l’Aiop spiega anche che l'introduzione dei previsti elementi di concorrenzialità nell'ambito del servizio “non comporterà in alcun modo una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche e una maggiore libertà di scelta degli assistiti in termini di luogo di cura e di medico. Ma al contrario, rischia di dare luogo a dinamiche anticoncorrenziali tali da provocare una compressione dell'offerta nel solo perimetro della componente di diritto privato del SSN”.
Ecco quindi che scatta la richiesta Aiop di essere consultati: “Per una valutazione congrua e complessiva del tema, chiediamo - scrive ancora la lettera - di essere ascoltati nella fase istruttoria di adozione del decreto, in particolare sull’approvazione dell'art.16 che disciplina tutte le modalità dell'attività di controllo, vigilanza e monitoraggio delle strutture per la valutazione delle attività erogate in termini di qualità, sicurezza e appropriatezza, ai fini di accreditamento e contrattualizzazione”.


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