Imprese e mercato

Al via la IX edizione della Scuola Farmindustria: focus sulla strategia farmaceutica e le nuove norme Ue

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Al via oggi la IX edizione della Scuola Farmindustria, che si svolge a Roma il 15 e 16 maggio, di nuovo in presenza dopo la pausa imposta dalla pandemia. Un appuntamento dedicato a tutte le persone assunte nelle aziende associate che ha l’obiettivo di far conoscere meglio e sempre di più i diversi aspetti in cui ogni giorno opera l’industria farmaceutica. I partecipanti di quest’anno sono oltre 400 e portano a 3 mila il numero complessivo delle 9 edizioni.

"Le risorse umane - spiega Farmindustria - rappresentano un punto di forza del settore e tra i principali elementi di attrazione degli investimenti. Non è un caso che si sia registrato un aumento dell’occupazione del 9% tra il 2017 e il 2022, con picchi del 16% per i giovani e del 13% per le donne".

Il focus della prima giornata sarà la descrizione dell’attività dell’Associazione - chiamata ad affrontare nuove sfide e cogliere le opportunità nel contesto attuale - con i suoi diversi Gruppi Strategici (Ricerca, Produzione di Valore, Accesso e Valore, Lavoro e Sostenibilità, Digital e Connected Care) e la struttura.

Nella seconda giornata al centro del dibattito la strategia farmaceutica della Commissione Europea. Dalla revisione della legislazione al regolamento sulla valutazione dell’Health Technology Assesment. Dalle nuove regolamentazioni sull’impatto ambientale allo European Health Data Space.

Saranno approfondite anche altre tematiche, quali: il processo legislativo e il dialogo con le istituzioni; il sistema di proprietà intellettuale, di data protection e di market exclusivity; la trasformazione del lavoro e gli impatti su organizzazione, profili professionali e politiche di Welfare di settore; media e social media.

Tra i relatori, oltre al presidente, al direttore generale, esponenti delle aziende e i tecnici di Farmindustria.

“Formazione, competenze, partnership, network: sono gli elementi chiave per cogliere le opportunità innovative che la grande trasformazione tecnologica e digitale mette a disposizione - afferma Marcello Cattani, presidente di Farmindustria - . Nella farmaceutica viviamo un’epoca di accelerazione sia quantitativa – con 20.000 nuovi farmaci in sviluppo e 1.600 miliardi di investimenti in R&S previsti nel mondo tra il 2023 e il 2028 – sia qualitativa – con cure sempre più mirate e personalizzate che richiedono competenze nuove e multidisciplinari, strategiche al pari delle materie prime. La Scuola Farmindustria in tal senso vuole essere un servizio per le Aziende, apprezzato dai partecipanti in questi anni” .

“Come Italia ed Europa - aggiunge - dobbiamo recuperare il terreno perduto nei confronti di altri macro-sistemi. Negli ultimi 20 anni infatti diversi Paesi extra UE hanno adottato politiche incentivanti, mentre l’Europa ha perso un quarto degli investimenti in ricerca. Proprio per capire meglio la strada intrapresa dall’Ue nella scuola affronteremo come focus principale la strategia farmaceutica. Per essere “a prova di futuro” deve permettere all’innovazione di correre e di essere rapidamente a disposizione del paziente. Così come proposto dal Governo italiano".

Purtroppo, però, secondo Cattani i segnali che arrivano dalla Commissione Ue "non sono positivi". "Anzi la revisione della legislazione farmaceutica - che indebolisce la proprietà intellettuale, con la riduzione della data protection da 8 a 6 anni e dell’esclusiva di mercato per i farmaci orfani da 10 a 9 - e la proposta di introdurre un nuovo strumento di licenza obbligatoria - per usare un farmaco brevettato senza il consenso del titolare del brevetto in caso di emergenze - possono avere pesanti ricadute in termini di accesso alle cure e all’innovazione per i cittadini - conclude Cattani - . Ma anche sulla competitività e sull’attrattività dell’industria farmaceutica in Europa e in Italia, quindi sugli investimenti e sull’occupazione. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta e salvaguardare un’industria che rappresenta un patrimonio per la salute, la crescita economica, l’innovazione e la stessa sicurezza nazionale".


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