Imprese e mercato

Sanofi: in Abruzzo il polo hi-tech per l’immunoterapia del futuro

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

Oltre 3,3 miliardi di compresse e 76 milioni di capsule soft gel, per un totale di 124 milioni di confezioni destinate per l’80% all’export. È la produzione dello stabilimento Sanofi di Scoppito, alle porte dell’Aquila. Un anello di congiunzione cruciale con la rete globale della multinazionale parigina che dal 2020 al 2022 ha investito 50 milioni in Abruzzo per realizzare un sito hi-tech che lavorerà alle nuove terapie immunologiche attualmente in fase di sviluppo nei centri di ricerca di Francia e Stati Uniti. “Qui saranno industrializzate le small molecules – spiega il presidente e amministratore delegato di Sanofi Italia, Marcello Cattani - che potrebbero rivoluzionare l’approccio verso alcune malattie rare, neurologiche e autoimmuni. Sullo sviluppo di queste terapie first in class Sanofi destinerà una quota crescente della propria cifra d’affari, con la ferma e concreta ambizione di affermarsi come leader nell’area dell’immunologia entro il 2030”.

L’ambasciatore francese visita lo stabilimento abruzzese

Lo stabilimento è stato visitato dall’ambasciatore di Francia Martin Briens, in carica dal luglio 2023, e dal Console a Roma, Fabrice Maiolino. Un interesse legato al ruolo industriale di Sanofi Italia, seconda per importanza in Europa dietro la Francia, con 1,6 miliardi di fatturato, 278 milioni d’export, 24 milioni investiti in media all’anno in ricerca e sviluppo e 40 milioni nello sviluppo dei siti produttivi. “Sono qui perché volevo vedere l’eccellenza della collaborazione industriale tra Italia e Francia – afferma Briens -. Il settore della salute è assolutamente essenziale e le imprese, attraverso la scoperta di molecole innovative, così come sta facendo Sanofi, contribuiscono a rafforzare l’autonomia dell’Europa in questo settore strategico”.

Anche per Cattani, il ruolo dell’Europa è centrale. “Negli ultimi anni - sottolinea - molti mercati emergenti hanno compreso quanto le scienze della vita siano strategiche per la sovranità, lo sviluppo economico e anche per le transizioni digitali ed ambientali ormai essenziali. Come azienda leader in Europa per presenza e comparto industriale vediamo con preoccupazione il ritardo del nostro continente rispetto a queste sfide epocali. È un appello che non manchiamo di fare costantemente. Credere e investire nella competitività attuale e futura del nostro know how tecnologico dovrebbe rappresentare una priorità anche per l’Europa”.

Columbus hight potent: un reparto digitale e paper-free

Il nuovo reparto “Columbus hight potent”, al 100% digitalizzato e paper-free, è frutto di un investimento di 23,6 milioni di euro cofinanziato dal MIMIT e dalla Regione Abruzzo, ed è completamente digitalizzato: nell’area gli operatori lavorano avvalendosi della realtà aumentata con la possibilità di simulare i processi di produzione, registrare ogni singola operazione in modalità digitale e risolvere i potenziali problemi.

“Questa forte spinta 4.0 – sottolinea il direttore dello stabilimento, Alessandro Casu - si riverbera su tutti gli altri reparti dello stabilimento. Se da una parte questo consente l’accesso in tempo reale a big data in ambito produttivo, qualitativo, logistico, dall’altro garantisce una supervisione immediata dei processi e delle performance e accresce le competenze digitali e le skills degli operatori”.

Per tutto questo, nel 2023 lo stabilimento è stato insignito del Premio Imprese per l’Innovazione promosso da Confindustria e del Premio dei Premi per l’Innovazione istituito presso COTEC Fondazione per l’Innovazione per concessione del Presidente della Repubblica Italiana. La giuria del Premio ha riconosciuto il livello di eccellenza dello stabilimento Sanofi anche per le tante realtà imprenditoriali italiane coinvolte nel suo sviluppo.

Premiata anche l’attenzione alle sfide imposte dal cambiamento climatico: nello stabilimento è in atto un programma per la riduzione del 43% delle emissioni di CO2 nell’arco di cinque anni tra il 2021 e il 2026.

L’Abruzzo spicca per l’export farmaceutico

L’Abruzzo è tra le più importanti Regioni per produzione e R&S farmaceutica per la presenza di grandi gruppi a capitale italiano e internazionale. Secondo gli ultimi dati di Farmindustria l’export regionale farmaceutico ha superato gli 800 milioni nel 2022 (più che raddoppiato in cinque anni) ed è in crescita anche nel 2023 (+60% gennaio-settembre, rispetto al +14% della media manifatturiera). A L’Aquila la farmaceutica è il 1° settore per export, (64% del totale regionale nel 2023) e la provincia è al 10° posto a livello nazionale per export, quintuplicato tra il 2017 e il 2022.


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