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Livelli essenziali di assistenza/ Confimi Sanità con Nomisma per la revisione del Nomenclatore tariffario

di Radiocor Plus

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Confimi Industria Sanità ha presentato al ministero della Salute e alla politica una proposta di revisione totale del Nomenclatore Tariffario. Un progetto e un documento redatto in circa due anni, frutto del dialogo quotidiano degli imprenditori che costituiscono l’associazione con clinici e pazienti e che “tiene conto di tutte le indicazioni emerse in occasione dei tavoli di lavoro e di confronto con le istituzioni e gli altri stakeholder”. Da Confimi Industria Sanità sottolineano che “non si tratta di un esercizio di stile, quanto di una reale necessità di tutto il Ssn in vista dell’entrata in vigore dei Nuovi Lea il prossimo 1° aprile che, ancora una volta, unitamente al nomenclatore tariffario, si presentano incompleti e a tratti obsoleti rispetto alle esigenze dei pazienti”. La proposta presentata da Confimi Sanità vuole dichiaratamente “rispondere in primis a un’esigenza immediata, ovvero il buco lasciato dall’attuale revisione in merito ad ausili e protesi. In pratica - spiegano dall’associazione - gli articoli prodotti per bisogni molto complessi, fino ad oggi realizzati su misura per il singolo paziente (o in serie, ma con specifici adattamenti da parte di un tecnico specialista), sono stati inseriti nella lista dei dispositivi acquistabili con gara pubblica e quindi in gran numero, senza nessuna personalizzazione per il paziente e indicazioni chiare sulle modalità di manutenzione continua che attualmente sono realizzate dai laboratori ortopedici sul territorio e in prossimità dei pazienti. In definitiva - è il commento - una scelta dannosa e non remunerativa.
Per certificare il modello presentato e comprendere i possibili impatti su pazienti e sistema delle Pmi, Confimi Industria Sanità ha chiesto la collaborazione di Nomisma, società fondata a Bologna nel 1981 che offre studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, strumenti di supporto decisionale, advisory strategico e servizi di consulenza.
Il modus operandi.
Per avviare il progetto è stata svolta un’analisi completa dello stato dell’arte, partendo dall’intero sistema regionale in cui è difficile comprendere quale sia attualmente il documento da applicare – il dualismo è la conseguenza principalmente osservata, poiché per alcuni dispositivi di serie alcune Regioni hanno applicato i Lea 2017, mentre per i dispositivi su misura si fa riferimento al Dm 322/99 - , per proseguire con un parallelismo tra il Nomenclatore in vigore e quello proposto, in termini di inclusione di dispositivi che tengano conto delle nuove malattie riconosciute dal Ssn, dei risultati della Ricerca&Sviluppo che ha portato in più di 20 anni ad una importante innovazione e alla facilità di ottenimento dell’ausilio da parte del paziente.
Lo studio contiene anche un’analisi dell’impatto sociale del nuovo Nomenclatore tramite interviste approfondite con esperti del settore - dirigenti regionali, società scientifiche, associazioni di imprese. Ancora: un’approfondita comparazione con gli altri sistemi internazionali, un focus sulle modalità di accesso alle gare in prospettiva nazionale ed europea e alcuni esempi pratici della revisione.
«I Lea 2017 per i dispositivi complessi che ora sono soggetti a gara portano a un mancato diritto alla scelta da parte del paziente, le conseguenze di una mancata personalizzazione impattano sulla salute e sul benessere della persona, portando a potenziali complicazioni mediche e necessità di ospedalizzazione, con conseguente aumento dei costi per il Ssn e complicazioni psicologiche per il paziente per il rifiuto del dispositivo. Il sistema di Pmi, spesso costituito da micro imprese, viene messo a dura prova da un sistema di gare su dispositivi complessi. Il rischio è che l’eccessiva attenzione posta alla componente economica possa compromettere la qualità complessiva offerta al paziente» dichiara Roberta Gabrielli, Head of Marketing and Business Processes di Nomisma.
La proposta di Confimi Sanità mira a consentire al cittadino-paziente «di ricevere le cure più adeguate e alle PMI di rispondere alle più regolari dinamiche aziendali, consentendo loro di continuare a investire in ricerca e sviluppo, a tutela della salute di tutto il made in Italy» ha concluso Massimo Pulin, presidente di Confimi Industria Sanità.


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