Imprese e mercato

Farmaceutica/ Urso, comparto strategico nel disegno della politica industriale Made in Italy. Nel contesto Ue vigilare sulla tutela brevettuale. Verso un’“alleanza per il farmaco”

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

«Stiamo lavorando sulla revisione della strumentazione agevolativa a supporto del settore, su come presidiare in maniera più efficace i dossier europei - e questo Governo ha già dato una netta svolta - e su come gestire la regolamentazione nazionale e le semplificazioni procedurali. Vogliamo delineare una strategia specifica di settore, così come stiamo lavorando a una politica industriale settoriale su telecomunicazioni, moda, siderurgia, elettrodomestici e poi in futuro chimica e altri settori ancora, per comporre il disegno di politica industriale per il Made in Italy del 2030». Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è rivolto alle imprese farmaceutiche, intervenendo alla sesta edizione dell’Inventing for Life Health Summit dedicato al tema ’Investing for Life: la Salute conta!’, organizzato a Roma da MSD Italia. Urso ha ricordato che nel 2023 la farmaceutica italiana «ha superato per la prima volta il traguardo dei 50 miliardi di produzione, è un settore significativo e storico ed è un modello di quel Made in Italy che produce anche grazie al supporto di investimenti e ricerca di importanti multinazionali che stanno ulteriormente ampliando i loro insediamenti nel paese. Il settore crescerà anche quest’anno - ha aggiunto - confermando l’Italia al top tra i Paesi Ue con le esportazioni che nel 2023 hanno segnato un +5%. Il mercato globale è in crescita e le stime delineano al 2028 un totale di investimenti pari a 1.600 miliardi di dollari da parte delle imprese. La competizione è aperta e noi dobbiamo essere pronti», ha detto ancora.
Nel contempo per definire questa strategia di settore secondo il titolare del Mimit «dobbiamo avere come obiettivo chiaro quello di rafforzare il ruolo del Paese come polo produttivo e di ricerca al centro della grande ondata d’innovazione che interessa globalmente il comparto. Occorre accelerare i tempi complessivi di accesso all’innovazione lungo tutta la filiera che va dalla ricerca all’utilizzo del farmaco, definire le agevolazioni e intervenire su alcuni aspetti regolatori che sottraggono efficienza al sistema italiano rispetto a quello dei nostri competitors. Il ministero sa che è fondamentale sostenere in ogni settore l’innovazione e la competititività e tutte le risorse che abbiamo ricavato nella manovra di bilancio e nella riprogrammazione dei fondi Ue attraverso il capitolo RepowerUe sono stati indirizzati tutti in questo senso. Questo per accelerare e sostenere le imprese nel percorso di transizione e rinnovamento come sarà definito nel Piano di transizione 5.0 che stiamo realizzando con gli altri ministeri e che vedrà significative risorse nel 2024 e 2025 a sostegno delle imprese nella duplice transizione dell’innovazione digitale e green».
Le criticità da gestire
. «Siamo consapevoli - ha avvisato poi Urso - che esistono elementi da gestire: certamente l’approvvigionamento delle materie prime e proprio qui abbiamo fatto degli interventi molto importanti tra cui l’istituzione di un Fondo sovrano strategico con il disegno di legge sul Made in Italy che ha come prima funzione di investire sull’approvvigionamento delle materie prime necessarie al Paese». Seconda criticità è «il costo dell’energia che in Italia è più alto che nel resto d’Europa» mentre il terzo è il materiale per il packaging, carta vetro e metallo «per cui siamo molto attenti ai nuovi provvedimenti in corso di discussione in Europa». Per il ministro «esiste quindi un problema di costi che seguono fattori esogeni e di prezzi che rimangono stabili ed erodono i margini delle imprese: sono tematiche che stiamo affrontando anche in seno al tavolo su farmaceutica e biomedicale avviato con il ministero della Salute presso il Mimit».
Nella Ue focus su tutela brevetti e un’alleanza per il farmaco
. Rispetto alle politiche comunitarie, «stiamo vigilando sul processo che potrebbe portare all’indebolimento della proprietà intellettuale che avrebbe impatti sull’attrazione degli investimenti esteri in un mercato globale fortemente competitivo: se si indebolisce la tutela dei brevetti gli investitori si rivolgeranno altrove ma - ha proseguito Urso - credo che ormai la Commissione abbia compreso come anche in questo campo così come per la politica agricola sia necessario guardare anche a rendere competitivo il sistema industriale. In questa direzione va la creazione di un’alleanza per il farmaco - ha annunciato - sulla falsariga di quanto già fatto per le materie prime critiche, che dovrebbe essere operativa dal 2024, composta dalle autorità nazionali tra cui il Mimit, dall’industria e dalle organizzazioni della società civile, dalla Commissione e da altri organismi Ue. Dobbiamo creare una cornice Ue armonizzata e competitiva che guardi ai bisogni della politica industriale e di farmaci prodotti nella Ue anche ricorrendo a un possibile importante progetto comune, un Ipcei sui medicinali critici complementare all’Ipcei Salute già in corso. Sappiamo - ha concluso - che vi sono nel nostro Paese risorse e capacità tali da far crescere il comparto così da essere attrattivi anche a livello internazionale dove le attività ad alto valore aggiunto fanno ancora la differenza”.


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