In parlamento

Delega Madia, copertura a rischio per dirigenti esterni e segretari comunali

di Davide Colombo e Marco Rogari

La barriera dell'articolo 81 della Costituzione è stata sollevata sull'emendamento-compromesso che prevede una fase transitoria di tre anni per l'abolizione della figura dei segretari comunali. Ma lo stop per mancanza di copertura è scattato anche per altre correzioni significative alla delega Pa, come quella che introduce il dirigente responsabile della gestione digitale delle procedure amministrative, l'impegno assunto per ridurre il divario digitale per tutti i cittadini che si rivolgono a un'amministrazione e quelle sul superamento degli automatismi di carriera dei dirigenti.

Le obiezioni dell'Economia
È sulla base di una nota della Ragioneria generale dello Stato, presentata ieri dal viceministro dell'Economia, Enrico Morando, che questa mattina la Commissione Bilancio del Senato voterà il parere definitivo sulle correzioni all'articolato che è all'esame dell'Aula dove nel pomeriggio, dopo il voto di fiducia sul decreto anti-terrorismo, è prevista la ripresa della discussione generale. Sembrano invece superati altri problemi di copertura, come quelli relativi al riordino dei servizi pubblici locali e delle società partecipate. Nel dettaglio, la proposta presenta da Antonio Azzollini, presidente della commissione Bilancio, condiziona il via libera all'eliminazione della parte, approvata dalla commissione Affari Costituzionali e finita nel testo finale, che prevede una sorta di fase «ponte» di tre anni in cui i segretari comunali, pur confluendo nel ruolo unico della dirigenza degli enti locali, verrebbero ripescati per esercitare lo stesso ruolo. E per la Ragioneria la possibilità di reclutare dirigenti apicali al di fuori del ruolo unico «va espunta» perché la clausola di invarianza finanziaria non è idonea a «scongiurare effetti onerosi» (sul tema si veda anche l'approfondimento sul Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri). Sugli scatti di carriera invece la questione sarebbe legata a un'incoerenza normativa , ecco perché si propone la soppressione della parte della delega che prevede il superamento delle progressioni automatiche per la dirigenza. Stop anche all'ipotesi di inserimento dei dirigenti delle Camere di commercio nel ruolo unico dei dirigenti dello Stato: secondo la Ragioneria «l'ipotesi non è coerente con il loro contratto, che è quello di Regioni e autonomie locali». Oggi alla ripresa dell'esame in Aula è prevista una protesta dei segretari comunali. È annunciata una delegazione di 500 segretari a Roma per dire no all'abolizione. A chiamare la categoria alla mobilitazione sono Fp-Cgil, Cisl-Fp Uil-Fpl e Unscp.
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