In parlamento

Guardia medica, Lorenzin pronta a modificare l’atto di indirizzo

Sulla guardia medica notturna potrebbero arrivare modifiche all’atto di indirizzo affinché siano garantiti i servizi di assistenza ai pazienti dalle 24 alle 8 del mattino e durante i fine settimana. Lo ha affermato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, rispondendo al Question time alla Camera sulla riforma della guardia medica «A livello locale, in considerazione delle specificità del territorio italiano, lungo e stretto, con realtà montane e piccoli presidi che hanno necessità di copertura - ha detto Lorenzin - noi ci rendiamo conto che possa rendersi necessario ampliare la continuità assistenziale anche nella fascia oraria dalle ore 24 alle ore 8, nella quale a livello nazionale si registra però un minor numero di chiamate. Per verificare questo aspetto, e che l'atto di indirizzo non trovi delle discrepanze a livello territoriale, ho chiesto ai miei uffici di approfondire i problemi della continuità assistenziale nelle ore notturne e nei fine settimana soprattutto in quelle località più lontane dai pronto soccorso».

Controllato e tracciato l’import e l’export di gameti
La ministra, dunque, dati alla mano si riserva di esercitare le sue prerogative «chiedendo le modifiche dell'atto di indirizzo che si rendessero necessarie per garantire a tutti i cittadini i servizi di assistenza dalle ore 24 alle ore 8 e il massimo impiego di tutte le forze in campo».

Al Question time alla Camera la ministra ha risposto anche a una interrogazione sul rispetto del divieto di commercializzazione di gameti ai fini della fecondazione eterologa, anche alla luce del caso del ginecologo Severino Antinori. «L'attività di import-export dei gameti è costantemente sotto il controllo delle autorità competenti, che garantiscono la completa tracciabilità delle cellule riproduttive. E qualora ci siano dei casi di segnalazione di sospetti sono pronti a intervenire - ha assicurato Lorenzin - . Ogni due anni sono previste per legge regolari ispezioni per i centri di Pma del Centro nazionale trapianti (Cnt) insieme alle Regioni, dove vengono verificate la rispondenza dei centri ai requisiti di qualità e sicurezza richieste dalla normativa Ue. Per ogni importazione è prevista la segnalazione al Cnt e al registro delle donazioni dei gameti per la Pma di tipo eterologa, la cui istituzione - ricorda - ho fortemente voluto per garantire la tracciabilità».

Si avvia alla definizione il processo di privatizzazione della Cri
Intervenendo sulla Croce rossa, inoltre, Lorenzin si è detta «consapevole» che la privatizzazione, originariamente prevista dall’1 gennaio 2014, ha subito ben due rinvii annuali, ma ha assicurato «che il predetto differimento abbia consentito alla Cri di risolvere una serie di rilevanti criticità. Il che ci consente, oggi, di potere affermare che tale percorso è ormai avviato verso la sua definizione».

Dal 1 gennaio 2016 le funzioni, già esercitate dall’ente pubblico Cri, sono state trasferite all’associazione della Cri di diritto privato. Il decreto di riordino (il d.lgs. n. 178 del 2012), inoltre, ha previsto che l'ente pubblico Cri assuma «dal 1 gennaio 2016 e fino alla sua liquidazione- ha sottolineatoe Lorenzin- la denominazione di ente strumentale alla Cri, mantenendo la natura di diritto pubblico; gli organi dell'ente strumentale sono già stati nominati, con mio decreto del 29 dicembre 2015, e lo statuto dello stesso ente è già stato predisposto e condiviso con gli altri ministeri vigilanti, ed è ormai in fase di adozione. Aggiungo, inoltre, che e' alla registrazione della Corte dei Conti il Dpcm, adottato il 25 marzo 2016, recante i criteri e le modalità di equiparazione del personale militare al personale civile della Cri».

Secondo la responsabile della Salute, il provvedimento è «di fondamentale importanza ai fini dell'applicazione al predetto personale della procedura di mobilità, già avviata dal dipartimento della funzione pubblica e riferita, come noto, anche al personale delle ex province. Questo consentirà di ricollocare i lavoratori dell’ente strumentale alla Croce Rossa, il cui numero, peraltro, ammontava al 31 dicembre 2015 a 2.371 e non a 4mila unità».

La privatizzazione «deve andare avanti»
Quanto al procedimento elettorale per il rinnovo dei Consigli direttivi locali, regionali e nazionali dell'Associazione della Croce Rossa Italiana, Lorenzin ha evidenziato che «esso rappresenta un momento imprescindibile nel processo di privatizzazione, in quanto consente alla Associazione Cri di muovere finalmente i `primi passi´ in ambito privatistico». Ha concluso la ministra: «Alla luce di quanto ho appena illustrato non sussistono all'evidenza le condizioni né per accelerare né, al contrario, per interrompere il processo di privatizzazione dell'Associazione Cri già in una fase molto avanzata».


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