In parlamento

Farmaci: payback, epatite C, manovrina. Così parlò Melazzini (Aifa) alla Camera

di Emiliano Calabrese

Che payback. Sono passati oltre tre anni dalle prime rendicontazioni, ma la soluzione rispetto al payback per gli anni 2013-2015 è ancora al di là da venire. È questa una delle indicazioni più importanti fornite dal direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Mario Melazzini, nel corso della sua audizione di mercoledì 10 presso la commissione Affari sociali della Camera. Melazzini ha ammesso come l'incertezza dei dati a disposizione abbia portato a “numerosi ricorsi” da parte delle aziende del settore con una “forte potenzialità di soccombere” dinanzi al Tar Lazio da parte dell'Agenzia. Il rimedio a cui si sta lavorando - ha aggiunto il dg - è quello di una transazione complessiva che prevede il ritiro di tutti i contenziosi ma il “delta”, ovvero la differenza tra il calcolo potenziale del ristorno (circa 1,5 miliardi) e la soluzione prospettata, sembra essere sostanzioso. Ciò significa che i conti della sanità potrebbero avere gravi ripercussioni dal momento che tutte le regioni hanno messo a bilancio somme superiori rispetto a quelle che le aziende sono disposte a riconoscere. Nelle prossime settimane se ne dovrebbe sapere qualcosa in più anche in considerazione dell'imminente pubblicazione dei budget assegnati alle ditte per gli anni 2016 e 2017.
Epatite C. Nel corso del confronto in Commissione XII sono emersi alcuni dettagli rispetto al valore del rimborso per il nuovo farmaco anti epatite C della Gilead Epclusa. La Determina Aifa di autorizzazione alla rimborsabilità del 21 aprile 2017 n. 780 riporta quale prezzo (ex factory) a trattamento 50mila euro, cifra che non tiene in considerazione l'applicazione delle condizioni negoziali confidenziali che prevedono l'emissione di note di credito quale meccanismo di recupero dello sconto prezzo/volume. Come per il suo predecessore nel caso del Sovaldi, anche Melazzini ha espresso una certa soddisfazione per l'esito della trattativa con la ditta californiana che, a suo dire, ha avuto quale risultato un “prezzo sostenibile” sicuramente tra i migliori a livello europeo. A corollario del ragionamento è stato dato per certo l'inserimento in fascia C (non rimborsati dal Sistema sanitario nazionale) dei farmaci Sovaldi ed Harvoni, sempre della Gilead, oltre che la rinegoziazione del prezzo di altri medicinali per l'eradicazione del virus dell'epatite C quali Zepatier (MSD) e Viekirax e Exviera (Abbvie).
Flussi informativi delle prestazioni farmaceutiche. In avvio del suo intervento Melazzini si è anche soffermato sugli effetti delle nuove norme introdotte nella cosiddetta manovrina (Articolo 29 decreto legge n. 50/2017). In particolare, grazie all'utilizzo dei dati presenti nella fattura elettronica e l'inserimento dal prossimo anno del codice di Autorizzazione all'Immissione in Commercio (AIC) del singolo farmaco, con relativo corrispettivo, dovrebbero venir meno le ragioni delle controversie rispetto ai ripiani dei tetti di spesa. Almeno questo è l'auspicio.


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