In parlamento

Registro nazionale tumori: sì unanime della Camera ora test finale al Senato

di L.Va.

È stato unanime il sì della Camera alla proposta di legge che istituisce e disciplina la Rete nazionale dei registri dei tumori. Per una volta in coro, con 353 voti a favore e nessun contrario, i deputati hanno dato il via libera e ora il testo passa al Senato per lo step conclusivo. Il sì sembrerebbe scontato.

Uno strumento-bussola per Ssn e cittadini
Il super registro che verrà sarà di fondamentale importanza per la prevenzione e il monitoraggio delle malattie oncologiche. «Ogni anno oltre 360mila persone ricevono una diagnosi di tumore, i tempi di sopravvivenza e pe prospettive di guarigione sono cresciute enormemente negli ultimi decenni, ma comunque 180mila malati non ce la fanno a vincere la battaglia. - ha sottolineato Giovanni Burtone, componente Dem della Commissione Affari sociali e relatore del provvedimento . Istituire la rete dei registri servitrà al servizio sanitario pubblico per rafforzare la capacità di prevenzione e di presa in carico del malato. Ma non solo, perché continua Burtone«Servirà al Sud per migliorare la rete sanitaria e per attenzionare quei territori che spesso presentano situazioni ambientali a rischio. Questo strumento ci consentirà di uscire dalle percezioni e di avere dati scientifici. Aiuterà la ricerca e ad indirizzare le risorse senza sprechi».

Il testo approvato ieri è la sintesi di sette proposte di legge bipartisan, mette in rete i dati dei 43 registri regionali e dei 31 sistemi di sorveglianza con l'obiettivo di aumentare e rafforzare il monitoraggio e la prevenzione dei tumori su tutto il territorio italiano. Il provvedimento assegna alla rete funzioni di coordinamento nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori, ma anche la programmazione sanitaria, la verifica della qualità delle cure e la valutazione dell'assistenza sanitaria. Tra gli elementi di spicco e d’innovazione del provvedimento il riferimento all'inquinamento ambientale che potrebbe riguardare quindi anche le imprese e il loro rapporto con i territori (ovviamente il caso Ilva è il simbolo vivente di questa esigenza di coordinamento e prevenzione).
Ok anche alla creazione di un referto epidemiologico per disciplinare il trattamento, l'elaborazione, il monitoraggio continuo e l'aggiornamento periodico dei dati. promozione della ricerca scientifica in ambito oncologico, anche nel campo dei tumori rari.


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