In parlamento

Biotestamento: la lepre, la tartaruga e la chance (già saltata) del canguro

di Lucilla Vazza

La legge sul testamento biologico è bloccata in Commissione Sanità, ostaggio dei 3mila emendamenti presentati da Lega e centristi. Ma in Parlamento quando il gioco si fa duro, qualcuno tira fuori dal cilindo l’ipotesi «canguro». Il meccanismo di prassi parlamentare, che durante il voto dell’Aula permette di accorpare gli emendamenti fotocopia, con contenuto analogo, facendo passare o cadere il singolo emendamento capofila. Come una palla che fa cadere i birilli. Il dubbio è se si può usare per il voto in Commissione. Lo hanno richiesto i senatori Cinquestelle per velocizzare le procedure e, oggi, la presidentissima Emilia De Biasi (Pd) ha scritto al presidente del Senato Pietro Grasso per un parere sulla fattibilità. Quello che è certo è che i tempi stringono. E mentre i centristi di Ap hanno ritirato 200 emendamenti, la Lega resiste. Con il blocco indigesto dei 1.500 emendamenti che resta lì. Canguro o non canguro.

La risposta di Grasso: serve unanimità o calendarizzazione
E sul canguro, in serata è arrivata la risposta del presidente Grasso. Per poter ricorrere in commissione Sanità al meccanismo salta-emendamenti bisogna raggiungere l'unanimità dei consensi oppure mettere prima il provvedimento nel calendario dell'Aula. Ma l’unanimità di consensi da parte dei senatori sull’utilizzo del canguro sarà verosimilmente impossibile da ottenere . Quindi il meccanismo sarà difficilmente applicabile in questa situazione già in bilico.
Grasso conferma i “rarissimi” precedenti richiamati dalla De Biasi e spiega che «l'applicazione dell'istituto in commissione, che discende dall'articolo 102, comma 4, del regolamento, è stata infatti sempre subordinata alla non contestazione da parte della generalità dei componenti della Commissione o all'imminente calendarizzazione del provvedimento in Assemblea».
«Rimetto pertanto al suo apprezzamento - conclude la lettera di risposta di Grasso - la valutazione circa la sussistenza in concreto delle predette condizioni per il disegno di legge in questione».

Le lettere dei senatori a vita e le regole di Palazzo Madama
Nel mezzo, tra la decisione sull’applicabilità del canguro e l’approvazione della legge elettorale, c’è il destino appeso di una legge attesa da milioni di italiani. Oggi in una lettera diffusa dai media dal titolo “La dignità della vita ferma in Parlamento”, i senatori a vita Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia hanno chiesto di accelerare i tempi e approvare una legge che non ha nessuna ragione di essere bloccata.

Una legge appesa oltre che ai destini dei giochetti parlamentari, alle complicatissime e farraginose regole del Senato. Per cui, nulla è scontato. Ora si gioca la carta del canguro, ma domani la partita decisiva sarà una soltanto. L’invio del testo in Aula senza relatore con un voto quasi certamente a scrutinio segreto. E per farlo, la proposta dovrà arrivare dalla presidenza di commissione, ma la decisione spetterà ai Capigruppo e al presidente Grasso.

La lepre, la tartaruga e il canguro
Sarebbe una sconfitta politica, ma forse resta, come scriviamo da tempo l’unica opzione realistica. Il cammino in commissione è ormai in dirittura d’arrivo e gli umori di chi aspetta la legge sono cupissimi. la senatrice Nerina Dirindin, ex Pd ora Mdp-articolo 1, ha tuonato perché si sta perdendo tempo prezioso, pur essendoci i numeri per approvare la legge. Più drastica l’associazione Coscioni chiede che la presidente De Biasi «Si dimetta come promesso, altrimenti sarà responsabile di 5 anni persi». Perché, spiegano in una nota, «le sue dimissioni restano l'unica strada procedurale percorribile per registrare una svolta significativa così da lasciare ai Capigruppo la trasmissione del provvedimento direttamente all'aula senza relatore».
La prossima settimana sarà quella decisiva: si chiuderà sulla legge elettorale e poi sarà chiara la sorte del ddl sul fine vita. Non c’è scampo, la settimana prossima bisognerà definitivamente decidere. Perché poi comincia il percorso di approvazione della legge di Bilancio.

Non tutto è perduto. Come racconta la favola di Esopo, nella corsa per la vittoria non è scontato che la tartaruga (in questo caso la legge sul biotestamento) resti in balia della più rapida lepre (gli emendamenti dei ostruzionisti centro-leghisti). Perché, realisticamente, che sia per via del canguro che sia per il voto senza relatore, la legge è ancora possibile portarla a casa in questa legislatura. E la furba lepre per una volta dovrà farsene una ragione.


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