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Covid/ Fnomceo, investire sul Ssn per non trovarci impreparati. Fnopi: no a nuove fratture sociali

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"Non è compito istituzionale di questa Federazione esprimere una valutazione sull'opportunità di istituire una commissione d'inchiesta per valutare l'operato e le misure adottate da Governo e Regioni in tema di prevenzione e contrasto del Covid-19 durante il periodo emergenziale. Al tempo stesso, una riflessione sul contesto e sull'efficacia delle misure messe in atto può avere un senso in un'ottica di risk management volto alla valutazione completa ed integrata dei rischi". Così ha esordito il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, in audizione in commissione Affari sociali sulle proposte di legge volte all'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. E' importante "investire sul Ssn per non farci trovare mai più impreparati", ha detto Anelli, annunciando che la Fnomceo, "ha in pubblicazione un libro bianco sul primo periodo di pandemia che mette in relazione i quadri epidemiologici con i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo. Si tratta di un approfondimento da un punto di vista legislativo ed epidemiologico, attraverso una raccolta ragionata delle misure normative e regolamentari relative alla gestione dell'epidemia da Covid-19".

Anelli ha poi elencato tre "grandi lezioni" che la tragica esperienza del Covid deve insegnare: "l'importanza di mettere in sicurezza gli operatori sanitari: non solo per salvaguardare la continuità delle cure, ma per assicurarsi che i professionisti non diventino veicolo d'infezione; l'importanza della solidarietà riflettendo su un ruolo più forte e centrale del Ministero della Salute; l'importanza di una sanità davvero prossima al cittadino, che risponda alle sue domande di salute nel momento e nel luogo in cui ne ha bisogno".

Ascoltati anche gli infermieri in commissione alla Camera. "Se il punto è fare maggiore chiarezza su quanto è successo -spiega Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche (Fnopi) -, la nostra risposta non può che essere sì. Sul fatto che lo strumento più adatto sia la Commissione d'inchiesta parlamentare" su Covid, "ci sia consentito esprimere qualche perplessità, in virtù del concomitante lavoro di numerose procure su specifici aspetti che sarebbero oggetto anche dell'inchiesta parlamentare". E anche perché "riteniamo che una Commissione d'inchiesta possa prolungare e acuire nuovamente una tensione che noi pensavamo di esserci lasciati alle spalle, una frattura che pensavamo in parte risanata e che oggi ci vede costruire ponti e relazioni sulle macerie umane accumulate in questi ultimi tre anni".

"Una delle ferite più dolorose che noi professionisti della salute ci portiamo dentro dopo quanto accaduto dal 2020 - ha confidato Mangiacavalli - è la tensione politica che ha contraddistinto alcune decisioni, con le continue frizioni tra scienza e apparati dello Stato, fino ad arrivare al rischio concreto di mettere in discussione l'utilità e l'efficacia della vaccinazione di massa. Questa pandemia ha provocato una frattura sociale, professionale e politica mai registrata prima". La presidente di Fnopi cita anche le "tensioni tra la professione e i cittadini, spesso sfociate in vere e proprie violenze sia fisiche che verbali". E ribadisce la convinzione che "sia necessario fare chiarezza", ricordando "le 90 vittime censite dalle cronache giornalistiche come appartenenti alla professione" infermieristica, "tutte decedute nei primi mesi di pandemia, con una percentuale non trascurabile di suicidi".

Ma "ci auguriamo che nessuno strumentalizzi ideologicamente questo passaggio parlamentare che vi apprestate a compiere, avanzando anche la proposta di considerare l'alternativa dell'indagine conoscitiva", aggiunge Mangiacavalli. "Diciamo ciò - precisa - anche nella convinzione che molte delle criticità con cui il Paese ha dovuto fare i conti nel centro della pandemia da Covid affondino le radici nel progressivo depauperamento di mezzi, servizi, risorse, personale del Servizio sanitario nazionale che durava da almeno 15 anni, prima dell'inversione di tendenza determinata proprio dall'inevitabile azione di contrasto all'emergenza".


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