In parlamento

Meloni risponde a Schlein sulla sanità alla Camera: il superamento del tetto di spesa sul personale è obiettivo urgente. Gettonisti, puntiamo ad azzerarli

di Radiocor Plus

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«Non ci siamo tirati indietro neanche sul problema della carenza di personale e della necessità di aumentare gli organici nelle strutture sanitarie, problemi anche questi che non nascono esattamente oggi. Ci stiamo occupando e ci occuperemo anche di questa eredità pesante, compreso il superamento del tetto di spesa, che è un obiettivo che abbiamo e che contiamo di raggiungere quanto prima, compatibilmente, chiaramente, con gli impegni di finanza pubblica, perché per noi assicurare il diritto alla salute dei cittadini è una priorità assoluta». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del Question Time alla Camera, rispondendo a un'interrogazione sulla sanità della leader del Pd, Elly Schlein. «Quello dei medici gettonisti, per esempio - ha sottolineato Meloni - è un problema di cui questo Governo si è occupato dall'inizio del suo insediamento. Ricordo che è stato il ministro della Salute Schillaci a mandare i Nas nelle strutture sanitarie, riscontrando delle irregolarità che erano incredibili, come il fatto che nello stesso ospedale ci fossero medici gettonisti che percepivano anche 3 volte più degli altri. È ovviamente un fenomeno odioso, sul quale siamo intervenuti con il decreto legge 34 del 2023, poi convertito, con il quale puntiamo progressivamente ad azzerare questo problema, riconoscendo maggiori indennità, prestazioni aggiuntive, benefici pensionistici ai lavoratori del comparto e a chi lavora nel pronto soccorso».
Meloni ha rivendicato che il Governo ha portato «il Fondo sanitario ai massimi storici, anni del Covid compresi, concentrando le risorse destinate al rinnovo dei contratti pubblici proprio sul contratto dei sanitari, impegno per il quale abbiamo investito 2,4 miliardi di euro, con l'obiettivo prioritario, di abbattere le liste di attesa, ma anche di consentire a chi lavora nella sanità di lavorare in condizioni dignitose e di vedere riconosciuto il valore del suo impegno».



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