Lavoro e professione

Intesa sindacale: con tavoli separati Acn per la Medicina generale in stallo

di Intesa sindacale

Abbiamo appena ricevuto da parte della Sisac una nuova calendarizzazione di incontri per la discussione dell'Acn per la medicina generale e continuità assistenziale - dopo la richiesta da parte di due sigle sindacali di tavoli separati – e… “alcune considerazioni si impongono”.
Ferma restando la possibilità per una sigla di chiedere il tavolo separato e la facoltà per la SISAC di prevederlo/concederlo, non ci sembra che ricorressero le condizioni concrete per una così marcata divisione delle controparti sindacali anche perché la riunione di oggi che doveva dare avvio alle trattative sull'Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale presso la Sisac, in riferimento alla figura giuridica del medico di medicina generale, del medico di continuità assistenziale, sul funzionamento delle AFT e sui procedimenti disciplinari, ha visto presenti tutte e quattro le delegazioni di parte sindacale; per Intesa Sindacale (Cisl Medici, Cgil Medici, Simet, Sumai) era presente il Dott. Nicola Paoli – lo ha dichiarato Biagio Papotto, Presidente di Intesa Sindacale.
Siamo convinti che la contemporaneità dei soggetti presenti è reale garanzia di imparzialità e trasparenza da parte dell'ente pubblico, principi irrinunciabili nella gestione della “res publica”, e che le trattative contrattuali della medicina generale sono strutturate per garantire una partecipazione paritaria con possibilità di espressione plurima.

Certo… “divide et impera” è una frase coniata a Roma, e non potremmo stupirci se venisse rispolverata per l'occasione, ma è tale la stima che riponiamo nella SISAC e nelle persone che abbiamo in tale sede come interlocutori che non ci crediamo.
Il Dott. Vincenzo Pomo, che ha firmato l'atto di convocazione, è professionista serio ed attento, e ci rivolgiamo indirettamente a lui proprio per chiedere che la discussione venga invece ricondotta ad una visione collegiale, con la partecipazione contemporanea di tutte le sigle rappresentative.
Siamo fin da subito disponibili – e lo dichiariamo pubblicamente – ad incontri anche informali, indetti con minimo preavviso, per dirimere la questione e cercare il solo risultato che ci interessa: le migliori condizioni ottenibili per il rinnovo dell'ACN.
Non ci importa alcunché di visibilità maggiori ancorché separate, o contatti privilegiati, magari al riparo da orecchie indiscrete, e non ci importa neppure di appoggiare una richiesta di altri, se è buona, allo stesso modo in cui non rifiuteremmo l'aiuto di chicchessia su una nostra rivendicazione.
Quel che chiediamo esplicitamente è che la SISAC usi la propria indubbia autorevolezza per ricondurre la trattativa a sessioni negoziali uniche, laddove il confronto sia magari forte, ma leale.
Diversamente non sappiamo come etichettare – se non come “carbonare” – le riunioni in cui ciascuno possa operare in modo velato dalla mancata presenza degli altri, in un bizzarro – e rischioso – gioco a cui rischiano di perdere tutti, in primis gli iscritti. A meno che, ovviamente, non ci siano richieste ed accordi che non si possono svelare pubblicamente. Ed a questo NON vogliamo pensare, ne' tanto meno credere.
Non è chi non veda l'oggettivo peggioramento delle relazioni sindacali in un'atmosfera come quella che si andrebbe a delineare e verso cui ripetiamo la nostra completa insoddisfazione.
Ringraziamo fin d'ora – conclude Papotto - il Dott. Vincenzo Pomo e la SISAC per quanto potranno fare in merito e attendiamo con fiducia la ricomposizione del tavolo contrattuale.


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