Lavoro e professione

Tecnici sanitari di radiologia medica al passo con l’hi-tech

di Alessandro Beux (presidente Federazione Tsrm)

Il Tecnico sanitario di radiologia medica (Tsrm), è un operatore sanitario specializzato abilitato a svolgere autonomamente o in collaborazione con altre figure sanitarie - su prescrizione medica - tutti gli interventi che richiedono l’uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali sia naturali (per tale motivo riveste un ruolo sociale di particolare importanza nella protezione della popolazione e dell’ambiente), di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare oltre agli interventi per la protezionistica fisica o dosimetrica. I principali ambiti di lavoro sono: diagnostica per immagini, radioterapia, medicina nucleare e fisica sanitaria. Quella del Tsrm è una figura fondamentale nella medicina moderna. Le tecniche di diagnostica per immagini e radioterapia sono, infatti, supporti indispensabili per la prevenzione, la diagnosi, la terapia e il monitoraggio nel tempo delle diverse patologie.

Nel 1964 nasce l’Associazione nazionale dei tecnici italiani di radiologia (Antir). Grazie al suo lavoro, nel 1965 arriva la prima regolamentazione giuridica dell’esercizio dell’arte ausiliaria sanitaria di tecnico di radiologia medica: la legge 1103/1965, in seguito al recepimento delle direttive Euratom per la regolamentazione della complessa materia delle radiazioni ionizzanti derivanti dall’impiego pacifico dell’energia nucleare. Nel 1968 il Dpr n. 680 regolamenta la formazione del Trm. Nel 1969 si costituì la Federazione nazionale Collegi professionali Tecnici di radiologia medica con lo scopo di promuovere la tutela della professionalità dei suoi iscritti a vantaggio dei bisogni di salute della cittadinanza.

Con la legge 25/1983 l’arte ausiliaria sanitaria di tecnico di radiologia medica è sostituita dalla professione di tecnico sanitario di radiologia medica (Tsrm).

Per rispondere al livello professionale raggiunto, anche in funzione dell’evoluzione tecnologica (digitalizzazione della radiologia convenzionale, tomografia computerizzata, risonanza magnetica, etc...) furono modificati i programmi dei corsi di formazione regionali, per accedere ai quali veniva richiesto il diploma di scuola secondaria di secondo grado (quinquennio). All’interno del processo di professionalizzazione in atto, la Federazione nazionale dei Collegi professionali Tsrm, nel 1993, elaborò e pubblicò il primo Codice deontologico del Tsrm. Nel 1994 con il Dm n. 746 si regolamentò il Profilo professionale del Tsrm.

Nei decenni, il costante sviluppo delle tecnologie esistenti e la disponibilità di quelle nuove ha reso necessario un continuo aggiornamento e ampliamento delle competenze del Tsrm, ormai professione completamente digitalizzata.

Con l’Aanno accademico 1995-96 avviene il passaggio della formazione dalle scuole regionali all’Università: nascono i diplomi universitari, con un ulteriore miglioramento dei programmi di insegnamento.

La legge 42/1999, non ancora pienamente compresa e applicata, riformò in modo sostanziale l’esercizio delle professioni sanitarie, abolendo i mansionari, superando per tutte la denominazione «professione sanitaria ausiliaria», individuando ambiti e criteri limite di ciascuna specifica professione sanitaria in relazione alle altre: i campi di attività e di responsabilità di ognuna di esse sono determinate dal profilo professionale, dal codice deontologico nonché dall’ordinamento didattico degli specifici corsi di laurea.

Nel 2000, quale atto di recepimento della Direttiva Euratom 47/93 si promulgò il Dlgs n. 187, ancora in vigore, al cui interno sono indicati i tre principi cardine della radioprotezione, sia delle persone esposte che degli operatori sanitari coinvolti: appropriatezza, ottimizzazione e limitazione delle dosi. La legge 251/2000 completa il percorso di riconoscimento normativo e rafforza gli obiettivi di autonomia e responsabilità diretta, poggiando su quanto precedentemente affermato dalla legge 42/1999 e prevedendo la dirigenza anche per le professioni sanitarie. Con l’anno accademico 2004-2005 anche i Tsrm accedono ai primi corsi di laurea specialistica per le professioni sanitarie, successivamente denominati di laurea magistrale. La legge 43/2006, oltre a prevedere la non ancora attuata trasformazione dei Collegi in Ordini, riconosce le differenziazioni interne alle professioni sanitarie createsi in funzione dei percorsi formativi universitari nel frattempo attivati: professionisti con laurea, professionisti coordinatori con master di I livello in funzioni di coordinamento, professionisti specialisti con master di I livello in funzioni specialistiche e professionisti dirigenti con laurea magistrale.

Al Tsrm è riservato l’utilizzo delle apparecchiature radiologiche, con particolare attenzione per quelle che emettono radiazioni ionizzanti, l’uso delle quali deve essere massimamente ottimizzato, sia per le generali motivazioni cliniche che per quelle radioprotezionistiche.

Attualmente le specializzazioni del Tsrm attive sono le seguenti: amministratore di sistemi informatici, alte tecnologie diagnostiche e terapeutiche (es. risonanza magnetica, radioterapia oncologica), radiologia interventistica, legale e forense.

Leggi il servizio completo su Il Sole 24 Ore-Sanità n.34/2017


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