Lavoro e professione

Coronavirus/ Fismu: assumere 10mila medici precari per evitare il caos sanitario

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"Con il sistema di prevenzione e il tracciamento dei contagi già in crisi, gli ospedali
sotto pressione, la rete dei piccoli ambulatori dei medici di famiglia in affanno, si rischia un altro lockdown". E' la denuncia di Francesco Esposito, segretario nazionale di Federazione italiana sindacale medici uniti-Fismu che si rivolge al ministro della Salute, Roberto Speranza. "Andiamo verso una situazione di caos sanitario - sottolinea -. Come abbiamo già detto più di una volta servono più medici sul territorio per contrastare l'epidemia di Covid19 e l'influenza. Abbiamo chiesto l'assunzione di 10mila camici bianchi precari, tra questi i cosiddetti camici grigi, per riattivare la medicina dei servizi, cioè per laprevenzione, le scuole, le campagne di vaccinazioni, la gestione dei tamponi e dei test rapidi". "Sulle vaccinazioni e sui tamponi in particolare - continua - è bene guardare al modello Veneto, dove con personale dedicato e in strutture pubbliche, sicure, sanificate e adeguate, sono già state avviate in questi giorni le campagne di prevenzione per i cittadini".

"Questa vicenda, questa epidemia - aggiunge il segretario nazionale Fismu - purtroppo mettono in evidenza l'importanza di una necessaria modernizzazione strutturale delle cure primarie (medicina di famiglia), anche puntando alla centralità della medicina associata e di gruppo, come le Ucp (unità di cure primarie), ma con strutture adeguate e sicure, risorse congrue e personale infermieristico e di segreteria. Gli "studi", così come li abbiamo conosciuti nel passato, sono fondamentali in questa fase per garantire la capillarità, ma anche in quei contesti è urgente attivare strutture pubbliche di appoggio per le vaccinazioni. Non è pensabile, con l'autunno iniziato, vedere ancora lunghe code al freddo o piccole sale di aspetto piene di cittadini, con i rischi connessi di contagio con pazienti asintomatici di Covid19, ma anche di altre patologie come la stessa influenza".


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