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Elezioni/ Società dei Clinici Ospedalieri e Universitari: ospedali ignorati, in pericolo il diritto alla salute

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Gli ospedali del Servizio sanitario nazionale "sono ignorati nei programmi elettorali: mancano medici, posti letto e risorse. Il diritto alla salute è in grave pericolo". La denuncia arriva dal Forum delle 30 Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani (FoSSC), che denuncia la "totale mancanza di attenzione su questi temi da parte delle forze politiche che si presenteranno alle prossime elezioni".

"Mancano proposte concrete e, soprattutto - afferma Francesco Cognetti, coordinatore del Forum - progetti strutturati di riforma. Va superata la dualità fra ospedale e territorio, a favore di un unico sistema di servizi interconnesso e complementare. Il diritto alla salute è in grave pericolo nel nostro Paese. Ma i programmi elettorali delle principali coalizioni ignorano la tempesta perfetta che si sta profilando all'orizzonte".

La disponibilità di letti per numero di abitanti, rileva Cognetti, "colloca l'Italia al ventiduesimo posto in Europa e la capacità di utilizzarli è del tutto insufficiente. Gli ospedali sono stati accorpati, i reparti e i servizi di diagnosi sono stati ridotti e depotenziati. E il definanziamento della Sanità, in dieci anni, ha raggiunto i 37 miliardi di euro. Con gli altri Paesi Europei che presentano percentuali rispetto al PIL di 3-4 punti superiori. La spesa per la sanità è cresciuta del 3% nel 2022 rispetto al 2021. Ma queste risorse sono tutte state impiegate per fronteggiare la pandemia".

Gli investimenti devono riguardare anche il personale. "Bisogna assumere un numero consistente di medici ed infermieri, per potenziare gli ospedali - afferma Diego Foschi, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi -. Inoltre, va frenato l'esodo di neolaureati, che per specializzarsi vanno all'estero, e il prepensionamento di molti medici, cui vanno garantiti stipendi migliori per evitare, per esempio, la fuga dai Pronto Soccorso".

Aumenta inoltre il numero di bambini e adolescenti con bisogni di salute specifici, che sono ormai oltre il 15% del totale, "almeno un milione nel nostro paese - sottolinea Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria - e richiedono interventi sanitari spesso ripetuti nel tempo. Sono necessari investimenti tecnologici e reclutamento di personale".


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