Lavoro e professione

Fimmg: in ritardo di 80 giorni il bando per la formazione specifica in medicina generale

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Già due mesi e mezzo di ritardo rispetto ai termini previsti per legge al 28 febbraio di ogni anno, data entro cui tutte le Regioni e Province Autonome avrebbero dovuto bandire gli avvisi di concorso che ogni anno portano quasi 3000 nuovi medici dentro il percorso di formazione per diventare medici di famiglia; di questi, più dell’80% già dal primo anno assumono incarichi nell’ambito della edicina generale, come medici di famiglia o di ex guardia medica, ma anche medici dell’emergenza territoriale (118) o della medicina penitenziaria.
"Eppure - spiega la segretaria nazionale del settore Formazione della Fimmg, Erika Schembri - nonostante l’enorme carenza di medici sul territorio, le Regioni continuano a rimanere immobili, bloccando l’iter necessario a bandire gli avvisi di concorso per il nuovo triennio del percorso di formazione specifica in medicina generale e ritardando l’ingresso dei nuovi medici".
Negli ultimi anni il ritardo accumulato ha portato ad un’intera annualità persa, con "conseguenze disastrose" sulla programmazione in un periodo in cui la gobba pensionistica è al suo apice. "Quest’anno – continua – ci saranno circa 9000 nuovi laureati, tra le sessioni di marzo, luglio e ottobre, ma già da ora riceviamo decine di richieste ogni giorno da parte di medici già specialisti che intendono cambiare percorso professionale ed entrare nella Medicina Generale. Al precedente test di ammissione più della metà dei candidati aveva più di 40 anni e molti di loro oggi sono in attesa del bando per entrare nel Corso di Formazione specifica". "Non possiamo più permetterci un anno di ritardo per il test di ammissione al Corso di formazione specifica in Medicina generale. FIMMG - conclude Schembri - chiede al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e alla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, in particolar modo al suo coordinatore Raffaele Donini e agli assessori regionali alla Sanità, di procedere con l’iter previsto affinché i fabbisogni vengano deliberati entro giugno da tutte le Regioni attraverso i rispettivi bandi, per consentire al Ministero della Salute di bandire il concorso entro l'estate e ai medici di sostenerlo entro novembre, con inizio delle attività entro la fine dell'anno. Accettare ulteriori giorni di ritardo significa avere sempre meno medici sul territorio e lasciare sempre più cittadini privi del proprio medico di famiglia".


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