Medicina e ricerca

I tumori al polmone non sono tutti uguali. Per questo occorrono terapie mirate

di Filippo de Marinis *

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I tumori polmonari non sono tutti uguali. Negli ultimi 13 anni sono stati identificati vari driver oncogenici, possibili bersagli di trattamenti farmacologici, nell’ambito di quella che viene definita Medicina di precisione. Nella presa in carico di un paziente, dunque, il primo passo è stabilire se vi siano mutazioni genetiche passibili di trattamento con un farmaco mirato, in grado di garantire un miglior beneficio clinico.
In Italia nel 2022 sono stati stimati oltre 43.000 nuovi casi di carcinoma polmonare. L’85% dei casi è rappresentato dal tumore polmonare non a piccole cellule (Nsclc), dove è possibile identificare, in una importante percentuale di casi, un’alterazione genetica specifica. Le alterazioni genetiche che causano lo skipping dell’esone 14 del gene Met si registrano nel 3-4% dei Nsclc e, nel caso di malattia avanzata, sono associate a una prognosi sfavorevole. Questo gene alterato fa sì che le cellule tumorali si differenzino e metastatizzino più facilmente e che il tumore cresca più rapidamente.
Finora, la mancanza di una terapia "target" per questa specifica alterazione genetica, limitava il clinico a un approccio terapeutico non specifico, basato sull’utilizzo dell’immunoterapia e/o chemioterapia.
Sottolineo "finora" perché recentemente l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha ammesso alla rimborsabilità tepotinib, una terapia biologica specifica per pazienti adulti con Nsclc avanzato, con alterazioni genetiche che causano lo skipping dell’esone 14 del fattore di transizione mesenchimale epiteliale (METex14), che richiedono una terapia sistemica dopo un trattamento precedente con immunoterapia e/o chemioterapia a base di platino.
Il farmaco prevede una monosomministrazione orale giornaliera.
Grazie ai risultati dello studio registrativo VISION , tepotinib contribuisce a definire un nuovo percorso terapeutico mirato per i pazienti con alterazioni genetiche METex14, massimizzando il beneficio clinico.
In questo contesto di Medicina di precisione, appare evidente come sia cruciale una diagnosi tempestiva e corretta, corredata sempre da una completa profilazione molecolare.
Grazie ai risultati della ricerca in campo diagnostico è oggi possibile eseguire test molecolari con la tecnologia NGS (Next Generation Sequencing), che consente di ottimizzare il materiale biologico della biopsia, offrendo una completa profilazione molecolare del paziente. Questa profilazione andrebbe eseguita fin dalla diagnosi iniziale di Nsclc, perché, in base ai biomarcatori identificati, l’oncologo sarà in grado di disegnare una strategia ad hoc per quel determinato paziente.
Purtroppo, oggi solo il 55-60% dei pazienti affetti da tumore al polmone può accedere a metodiche avanzate di biologia molecolare come la tecnologia Ngs. E questa è una lacuna da colmare in tempi rapidi, perché l’accesso ai test e ai farmaci dovrebbe essere garantito a tutti in modo omogeneo e trasversale.
Oltre a questo, un altro tema basilare è quello della multidisciplinarietà. Un paziente affetto da un carcinoma polmonare deve poter accedere a una struttura ospedaliera in cui tutte le figure professionali coinvolte siano perfettamente integrate, in grado di lavorare in network e fornire a ogni componente della "filiera" le informazioni ottimali per impostare il miglior percorso possibile: da chi individua la malattia, a chi effettua la biopsia, al patologo, all’oncologo, in un rapporto di reale interdisciplinarietà.

* Direttore della Divisione di Oncologia toracica dell’Istituto europeo di Oncologia Presidente Aiot – Associazione italiana Oncologia toracica


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