Lavoro e professione

25°/ L'informazione specialistica sulla Sanità del Sole-24Ore compie un quarto di secolo

di Roberto Caselli

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24 Esclusivo per Sanità24

Il 28 ottobre del 1998 uscì il primo numero della rivista Il Sole-24Ore Sanità in versione cartacea , spedita per posta agli abbonati fino al febbraio 2015 e poi sostituita dall’attuale versione on line, con testata Sanità24.
Già dall'inizio dello stesso anno ogni lunedì veniva riservata, dal quotidiano, una pagina intera per la sanità, ma era giunto il momento di fornire agli operatori del settore, pubblico e privato, una maggiore quantità di informazioni e approfondimenti.
Era un periodo in cui nella sanità pubblica era in corso profonda riorganizzazione, per il processo di aziendalizzazione promosso dal Dlgs 502 del 1992, che aveva istituito le aziende sanitarie locali , le aziende ospedaliere e gli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico, soggetti che avevano sostituito le Unità sanitarie locali, nate nel 1978 con la riforma sanitaria, che a sua volta aveva soppresso gli enti ospedalieri, istituiti nel 1968 con la riforma Mariotti.
Questi nuovi soggetti avevano già redatto i primi bilanci di esercizio con il sistema economico patrimoniale, avendo abbandonando la vecchia contabilità finanziaria, con difficoltà enormi dovute anche alle diverse regole impartite dalle Regioni. Nel contempo stavano prendendo coscienza di aver acquisito, con la personalità giuridica, anche molti obblighi nei confronti del sistema fiscale.
La nuova contabilità economico patrimoniale, basata sul metodo della "partita doppia" che in estrema sintesi aveva obbligato a una gestione in cui le operazioni dovevano essere considerate non dal punto di vista esclusivamente finanziario delle entrate e delle uscite, ma anche da quello economico dei costi e dei ricavi (cioè del valore delle risorse impiegate e del valore delle prestazioni fornite) creava delle enormi difficoltà, in particolare ai dirigenti e impiegati meno giovani, anche nelle operazioni di formazione del bilancio consuntivo e di quello preventivo. Parallelamente gli impegni nei confronti dell'amministrazione finanziaria erano quasi una novità assoluta in quanto le vecchie unità sanitarie locali non erano gravati da imposte dirette, anche perché non erano proprietarie dei beni immobili utilizzati, a cominciare da quelli ospedalieri.
Inoltre, proprio nel 1998, alle imposte sul reddito si era aggiunta anche la nuova Irap e ci sarebbe stato poco dopo, dal 2002, il passaggio dalla lira all'euro.
La rivista ebbe presto un grande successo e un boom di abbonati, mentre parallelamente veniva organizzata dal nostro editore anche un' intensa attività di formazione sia sulle tematiche del bilancio che su quelle fiscali. A queste iniziative accorsero nelle sedi di Roma e di Milano centinaia di operatori amministrativi provenienti da tutte le Regioni del nostro Paese.
Naturalmente i problemi di bilancio e quelli fiscali , dei quali si occupava chi scrive, insieme ad altri valenti colleghi, rappresentarono solo una parte dei problemi affrontati dalla nostra rivista che soprattutto si rivolgeva agli operatori sanitaria, sia ai medici, per un supporto nella loro attività professionale, sia all ‘alta e media dirigenza delle Aziende del Ssn, per fornire un supporto sui problemi organizzativi e su quelli giuridici, informando inoltre i lettori delle novità legislative e sulle sentenze che riguardavano il settore.
Chi scrive ha avuto l'onore di collaborare alla rivista fino dal primo numero.
Colgo l'occasione di questo anniversario per ringraziare i lettori che mi hanno seguito fino dall'inizio con grande interesse e stima.
Ringrazio anche l'editore e la Redazione, inizialmente diretta da Roberto Turno, al quale va un caro saluto, che mi hanno sempre concesso lo spazio che ritenevo necessario e soprattutto per la piena libertà di esprimere giudizi anche molto critici nei confronti dei vari Governi che in questo quarto di secolo si sono succeduti, nonché nei confronti dell' Amministrazione finanziaria. Nei confronti dei Giudici tributari, Cassazione compresa, si sono alternati apprezzamenti sinceri e purtroppo anche molte critiche.
In questi ultimi anni, in particolare, si sono soprattutto moltiplicati gli appelli per una riforma sostanziale della fiscalità del settore sanitario pubblico, gravato da un peso sempre più insostenibile e che, da una parte costituisce una vera e propria discriminazione a favore del settore privato e dall’altra costituisce una percentuale rilevante delle risorse disponibili, sempre più insufficienti alle esigenze crescenti, cosa che ci allontana dall’obiettivo che l’art. 32 della Costituzione aveva fissato, il diritto alla salute, diritto fondamentale che dovrebbe venir prima di tutti gli altri diritti sociali e politici.


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