Medicina e ricerca

Prevenzione, recuperiamo la strada persa

di Giorgio Meneschincheri *

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24 Esclusivo per Sanità24

I programmi di screening in Italia stanno risalendo la china dopo la pausa causata dalla pandemia, molto lavoro però va ancora svolto nella diffusione della cultura della prevenzione. Se, stando ai dati più recenti dell’Osservatorio nazionale screening relativi al 2021, su 13 milioni di inviti ad effettuare i tre principali screening oncologici (mammografico, cervicale e colorettale) sono stati eseguiti 5 milioni e mezzo di test, occorre raggiungere ancora delle tappe lungo il percorso per recuperare la strada persa. I numeri ci dicono che stiamo riavvicinandoci ai livelli pre pandemici ma uno sforzo ulteriore va fatto, in generale per aumentare la sensibilità della popolazione verso i programmi e la prevenzione. Oggi in Italia spendiamo ancora una piccola percentuale della spesa sanitaria per questa voce, nonostante i benefici siano accertati per la salute del cittadino e per le casse dello Stato, in termini di costi per i trattamenti in acuzie e nelle cronicità.
Alla XIII edizione del Tennis&Friends – Salute e Sport, la manifestazione dedicata alla salute al Foro Italico di Roma (13-15 ottobre), l’attenzione è stata posta alla prevenzione, quale valore da condividere insieme alla divulgazione della cultura dello sport e dei corretti stili di vita. Quest’anno gli oltre 500 professionisti sanitari di sette Asl della Regione Lazio e delle Forze armate hanno offerto 30mila fra visite, screening e counseling gratuiti per 65 diverse specialistiche, in più di 170 postazioni sanitarie, coordinate dalla Asl Roma 1.
In particolare l’edizione 2023 è stata dedicata ai ragazzi. È proprio la fascia fra i 15 e i 35 anni infatti che ha subito le conseguenze più subdole della pandemia, a cominciare dalle problematiche psicologiche. Basti ricordare che in base ai dati dell’Inps, il 36% delle domande accolte di chi ha fatto richiesta del bonus psicologo appartiene alla classe tra i 18 e i 29 anni e che quasi il 15% ha visto come beneficiario un minorenne.
Per molti ragazzi però lo sport è risultato l’antidoto valido per allontanare i rischi per la salute mentale, come dimostra uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Frontiers Public Health ad agosto, che si è concentrato sulla limitazione dell’attività sportiva durante la pandemia mostrando l’impatto su bambini, adolescenti e giovani adulti. Il lavoro ha rilevato l'incidenza delle difficoltà psicologiche nei bambini e negli adolescenti, unita alla mancanza di attività. Di contro, lo studio ha osservato come l’impegno in un’attività fisica, più di due volte a settimana durante il periodo di chiusura, è stato significativamente associato a minori difficoltà psicologiche per bambini e adolescenti e a sintomi psicologici per giovani e giovani adulti.
Al vantaggio per la salute mentale, si affianca anche il valore economico. In base a un recente rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), le politiche adottate nei Paesi per aumentare i livelli di attività fisica praticati dalla popolazione avrebbero un impatto positivo non solo sulla condizione fisica ma anche sulla spesa sanitaria, fino a un risparmio medio per gli Stati membri dell’Unione europea dello 0,6% sui costi destinati all’assistenza sanitaria. Se la popolazione europea facesse più attività fisica, sempre secondo l’Oms e l’Ocse, si potrebbero prevenire oltre 10mila decessi ogni anno e si eviterebbero 11,5 milioni di nuovi casi di malattie croniche non trasmissibili entro il 2050, tra cui 3,8 milioni per patologie cardiovascolari e 3,5 milioni per depressione. Dati che ancora una volta ribadiscono la necessità di investire anche nel nostro Paese in programmi di prevenzione e informazione dei corretti stili di vita verso i cittadini.

* dirigente medico del Policlinico Universitario Fondazione "Agostino Gemelli" Irccs di Roma, specialista in medicina preventiva, presidente della onlus Friends for health e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma


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