Lavoro e professione
Educatore professionale: l'identikit dei 110mila professionisti attivi nei settori sociale e sanitario
di Francesco Crisafulli*
24 Esclusivo per Sanità24
L’Educatore Professionale (EP) è una figura comparsa in Italia nel 1984 con un primo Decreto del Ministero della Sanità. Quarant’anni di vicende normative hanno definito i suoi confini professionali attribuendogli una matrice sanitaria, sociale e socio-sanitaria, oltre che classificarla a tutti gli effetti tra le Professioni. Nella cronaca recente, questa figura si è messa in evidenza per la sua duplice denominazione di EP socio sanitario e socio pedagogico, per le condizioni precarie e scarse retribuzioni di alcuni contratti di lavoro, per il valore sociale ed il significativo supporto alle persone e alle famiglie in difficoltà (minori, adulti e anziani fragili e/o non autosufficienti - persone con disabilità, con disagio psichico, con dipendenze patologiche).
La recente normativa di riferimento sull’EP ha creato una distinzione tra la figura dell’educatore professionale socio sanitario e l’educatore professionale socio pedagogico. Le porte di ingresso formative dell’una o dell’altra parte sono diverse. Il mercato del lavoro presenta uno scenario disomogeneo: nel campo sanitario e socio sanitario pubblico, è prevista ed utilizzata la figura dell’educatore professionale socio sanitario; nel campo sociale, socio assistenziale, socio educativo, degli Enti Locali, del Ministero della Giustizia, nei servizi del Terzo Settore, operano indistintamente EP socio pedagogici e socio sanitari. Ricercando i numeri di questa Professione si trovano stime costruite su dati parziali, o di settore.
Le ragioni di questa incertezza sono legate alla frammentazione delle fonti disponibili e alla separatezza dei due percorsi formativi che hanno determinato profondamente gli sviluppi di questa figura. L’articolo esplora i dati disponibili e propone una stima sul numero di professionisti presenti oggi in Italia.
Educatore Professionale - ex Decreto 10/02/1984 e successivamente Decreto 520/1998 - ridenominato EP socio sanitario ai sensi del comma 596 della Legge 205/2017
I percorsi formativi di accesso a questa figura professionale, inizialmente si sono svolti presso le Unità Sanitarie Locali del Servizio Sanitario Nazionale, oppure in Enti di formazione regionale; una parte di questi professionisti si sono formati nei diplomi universitari o nelle Scuole dirette a fini speciali di alcuni Atenei italiani. Il Decreto 27 luglio 2000 “Equipollenza di diplomi e di attestati al diploma universitario di educatore professionale, ai fini dell'esercizio professionale e dell'accesso alla formazione post-base” (modificato ed integrato dal Decreto del Ministero della Salute 22 giugno 2016) ha reso equipollenti ai diplomi universitari questi titoli pregressi; successivamente i diplomi sono confluiti in lauree di primo livello con la riforma della classi di laurea delle professioni sanitarie del 2 aprile 2001. Ulteriori Decreti di Equivalenza dei titoli, hanno consentito nel tempo di mantenere la collocazione al lavoro precedente, per ulteriori titoli che non potevano rientrare nelle fattispecie previste dai Decreti di equipollenza. Purtroppo non esiste un dato certo sul numero degli EP che abbiano conseguito uno di questi titoli precedenti al 2001.
Dal 2001 la formazione di questo professionista si è trasferita nelle Università italiane, in specifici Corsi di Laurea denominati SNT2 - Educatore Professionale. Sul Portale dei dati dell’Istruzione superiore del Ministero dell’Università è possibile estrapolare tre file con il numero di laureati suddivisi per Ateneo e Corso di studi e per serie di anni, rispettivamente: 2001-2009; 2010-2017; 2018-2021. Ricostruire i dati della figura dell’Educatore Professionale in questa Classe di Laurea è semplice, poiché il profilo è univoco e specificato nel nome del Corso di Laurea. Sono 21 gli Atenei che nel periodo 2001-2021 (primi laureati nel 2004) hanno formato un totale di 14.531 unità di personale.Nella tabella 1 – Numero di laureati per Ateneo classe SNT2 - serie di dati 2001-2021, è possibile verificare il dettaglio, per Ateneo e per anno di conseguimento del titolo di Laurea.
Educatore Professionale socio pedagogico - ex comma 594, 595, 597, 598, 599, 600 della Legge 205/2017)
L’accesso alla qualifica di Educatore professionale socio pedagogico in passato, è avvenuto attraverso il conseguimento di un titolo nelle Facoltà di Scienze dell’Educazione, con le diverse denominazioni dei Corsi di Laurea assunte nel tempo. Anche in questo caso il legislatore ha previsto delle forme di riconoscimento dei titoli precedenti, ma tracciandone contorni più sfumati (si vedano a tal proposito i relativi commi sopra citati). Non esistono dati certi precedenti al 2001, sul numero degli EP che abbiano conseguito questi titoli.Successivamente alla riforma universitaria del 1999, la figura oggi riconducibile all’EP socio pedagogico, si è formata in una Classe di Laurea universitaria denominata Classe 18 e successivamente L19. Il Portale dei dati dell’Istruzione superiore del Ministero dell’Università, fornisce il numero di Laureati suddivisi per Ateneo e Corso di studi e per serie di anni, rispettivamente: 2001-2009; 2010-2017; 2018-2021.
Complessivamente negli anni 2001-2021 i laureati delle classi 18 ed L19, sono stati 149.029. Occorre considerare tuttavia che in questo dato sono comprese diverse denominazioni di titoli (89 per la precisione) non tutti riconducibili alla figura professionale come ad esempio Esperto dei Processi formativi, Educatori nelle Comunità infantili, Formazione e sviluppo delle risorse umane, Pedagogia dell'infanzia, Tecniche grafologiche, ecc. Il dato complessivo, pertanto, può essere considerato solo parzialmente ai fini della determinazione oggetto di questo lavoro.
Nella tabella 2 (in allegato) Numero di laureati per Ateneo classe 18 e L19 - serie di dati dal 2001 al 2021, è possibile verificare il dettaglio, per Ateneo, per denominazione del corso e per anno di conseguimento del titolo di Laurea. Evidenziati in rosso mattone quei corsi non direttamente riconducibili alla figura dell’Educatore Professionale socio pedagogico.
I dati relativi a chi esercita la professione di educatore professionale
L’esercizio della Professione di EP in Italia, è una delle aree ancora oggetto di controversie. L’incrocio tra il quadro delle norme varate, non sempre inequivocabili, di alcuni vincoli relativi al campo sanitario e socio sanitario, della differente applicazione delle norme da parte delle Regioni tra il Settore pubblico e quello delle Convenzioni/Appalti, rendono il panorama nel Paese disomogeneo.
Una recente nota del Ministero della Salute del 20/07/2023, agli Assessorati regionali, specifica che: L’esercizio della attività di Educatore Professionale socio sanitario è subordinato al possesso di un titolo abilitante rilasciato a compimento di un corso di laurea triennale (SNT/2);e prevede l’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo professionale per l’esercizio di tutte le professioni sanitarie, in qualsiasi forma giuridica svolto. Di conseguenza, ad oggi, le uniche figure che possono partecipare a concorsi pubblici banditi dal SSN, lavorare nelle strutture sanitarie private collegate al SSN, esercitare la Professione sanitaria e socio sanitaria in regime libero professionale, sono gli EP cosiddetti socio-sanitari, ovvero coloro i quali siano in possesso di un titolo di Laurea SNT2, oppure un titolo dichiarato equipollente/equivalente ai sensi del Decreto 27 luglio 2000 (modificato dal Decreto Ministero della Salute 22 giugno 2016) e dei provvedimenti regionali di equivalenza dei titoli, che siano regolarmente iscritti all’Albo degli EP (o agli elenchi speciali ad esaurimento) presso l’Ordine TSRM-PSTRP.
Nella restante parte di attività della Professione di EP, tali vincoli non sono presenti e pertanto nei settori degli Enti Locali, delle ex IPAB (ASP, ASC, Consorzi di Comuni ecc.), negli Istituti penitenziari per adulti e minori del Ministero della Giustizia, negli Enti del Terzo Settore (che spesso stipulano convenzioni o contratti di accreditamento con Enti Pubblici), nelle Fondazioni e in altre forme di erogazione di Servizi di Welfare, vengono impegnati indistintamente EP socio pedagogici e socio sanitari. Anche quest’ultimo aspetto, in casi specifici, è oggetto di controversie: stante l’attuale assetto normativo, da parte della componente socio sanitaria viene richiesta la non indistinta sovrapposizione delle funzioni tra EP socio sanitari ed EP socio pedagogici. Ne è un esempio il richiamo ai contenuti del profilo degli EP socio sanitari, per funzioni da far svolgere indifferentemente anche alla qualifica socio pedagogica.
Nella rilevazione periodica del Ministero della Salute, denominata “Il Personale del Sistema Sanitario Italiano - Anno 2020” sono riportati i seguenti dati relativi alla figura dell’Educatore Professionale:
- Personale sanitario per figura professionale, tipo di rapporto di lavoro e genere al 31/12/2020 - Strutture Pubbliche - Educatore Professionale 3.360
- Personale sanitario per figura professionale, tipo di rapporto di lavoro e genere al 31/12/2020 - Strutture Private - Educatore Professionale 405.
Complessivamente il numero di EP in forza al SSN è il di 3.765 di unità che rappresenta il 16,7% sul totale del personale dell’Area della Riabilitazione.
Il numero di Educatori Professionali iscritti agli Ordini provinciali della Federazione TSRM-PSTRP, con aggiornamento al 2023, è di 13.285 a cui si aggiungono 8.243 iscritti agli elenchi speciali ad esaurimento. Il totale degli EP iscritti agli Ordini provinciali TSRM-PSTRP è quindi di 21.528 unità.
Secondo il XVII Rapporto “Antigone 2021” sulle condizioni di detenzione, al capitolo “Personale e volontari” (con dati relativi al 2020) viene riportato: Funzionari giuridico-pedagogici - Denominati fino al 2010 “educatori”, i funzionari della professionalità giuridico-pedagogica svolgono la funzione più evocativamente descritta dal loro vecchio nome ossia quella di programmare e seguire i percorsi di trattamento volti, secondo l’ordinamento penitenziario, alla “rieducazione” della persona detenuta. I funzionari giuridico-pedagogici soffrono di una forte carenza di personale, ben superiore a quella registrata dalla polizia penitenziaria. Con un organico previsto di 896, sono ad oggi 733 i funzionari effettivamente presenti negli istituti penitenziari.
Secondo il Decreto 19 novembre 2020 - Ripartizione della dotazione organica del personale del comparto Ministeri, appartenente alle aree funzionali ed ai profili professionali del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, determinata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 giugno 2019, n. 99, il personale previsto è il seguente:
-Funzionario della professionalità pedagogica 293
-Assistente di area Pedagogica 97
L'indagine ISTAT denominata “Presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari: Personale - reg.” con dati rilevati nel 2020 riporta 26.370 le unità di Educatore Professionale operanti nelle strutture che rientrano nella definizione di presidio residenziale socio-assistenziale e socio sanitario.
L’indagine sui Presidi residenziali socio assistenziali (citazione da “la fonte dei dati usata), prevista dal Programma statistico nazionale in vigore (IST 00243), a partire dal 2009, amplia i suoi contenuti informativi, adeguandoli a quelle che sono le esigenze conoscitive legate al processo di integrazione socio-sanitaria, cioè a quel complesso di attività di assistenza rivolte alla persona, che sono finalizzate sia al soddisfacimento di bisogni di natura sociale, legati al disagio e all’emarginazione, sia di bisogni sociali con rilevanza sanitaria, legati all’invecchiamento della popolazione e alla disabilità. La rilevazione è stata riprogettata con la collaborazione degli esperti del Ministero della salute, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Cisis - Gruppo di Lavoro Politiche Sociali. L’indagine rileva l’offerta di strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie e le tipologie di utenti in esse assistite nel corso dell'anno. La nuova rilevazione estende il campo di osservazione e aumenta il dettaglio delle informazioni raccolte, permettendo di documentare in maniera più puntuale sia l’utenza sia le risorse impegnate per questa forma di assistenza territoriale. In particolare la nuova indagine, che mantiene la sua cadenza annuale, rileva tutte le strutture che rientrano nella definizione di presidio residenziale socio-assistenziale e socio sanitario. In tali strutture trovano alloggio persone che si trovano in stato di bisogno per motivi diversi: anziani soli o con problemi di salute, persone con disabilità, minori sprovvisti di tutela, giovani donne in difficoltà, stranieri o cittadini italiani con problemi economici e in condizioni di disagio sociale. Un altro elemento innovativo è rappresentato dal fatto che a partire dal 2010 la rilevazione può essere fatta anche via web.
L’Indagine INAPP “Professioni e servizi sociali nel welfare in mutamento. La prospettiva del terzo settore” con dati raccolti nell’anno 2017, riporta il numero di 87.673 unità di Educatore Professionale pari al 24,2% del totale degli addetti nel settore. E’ abbastanza presumibile che il dato qui rilevato ri-comprenda quello dell'indagine ISTAT sui presidi residenziali, in quanto la quasi totalità di queste strutture è gestita, in Italia, dal Terzo settore.
Obiettivo del paper è quello di collocare la riflessione sulle professioni sociali nel quadro dei mutamenti intervenuti nel sistema di welfare italiano, con particolare attenzione all’evoluzione dell’offerta di servizi sociali e al segmento del terzo settore impegnato in tale ambito. Le caratteristiche del terzo settore provider di servizi sociali sono qui ricostruite grazie ai risultati di una rilevazione Inapp effettuata nel 2017, dedicata ai servizi sociali forniti dagli enti non profit, che ha indagato anche la dimensione delle risorse umane sotto il profilo della presenza di risorse professionali qualificate nel sociale. Il focus è poi allargato alle condizioni che riguardano le professioni sociali nel loro complesso: l’indefinitezza che connota la filiera professionale del sociale; il contesto avverso nel quale muovono i social worker, definito dalla tensione tra scarsità di risorse e necessità di contenimento dei costi da un lato, e aggravamento dei bisogni sociali dall’altro, con conseguenti rischi sia per gli operatori esposti a precarietà e instabilità professionale, sia per l’utenza esposta al pericolo di un arretramento della qualità ed equità del welfare.
Sintesi dei dati raccolti
Con le dovute precisazioni che si è tentato di argomentare in precedenza, è possibile quindi avanzare una ipotesi sul numero di occupati in Italia come Educatore Professionale. Il dato complessivo è puramente rappresentativo della forza lavoro, poiché come specificato, nell’ambito sanitario e socio sanitario esiste una limitazione di esercizio alla professione.
La Tabella 3 (in allegato) illustra un quadro di numeri e fonti certe dell’universo degli EP in Italia, riportando:
-il numero di laureati per classi di laurea nel periodo 2001-2021
-il numero di EP socio sanitari censiti ed il numero degli iscritti agli ordini provinciali TSRM-PSTRP
-il numero degli EP (socio pedagogici e socio sanitari) censiti nei diversi settori di lavoro
-il totale degli EP impiegati in Italia
-una stima degli EP rilevata nel 2015 su Il Sole 24 Ore Sanità (confermata da ANEP)
-una stima degli EP in Italia rilevata da www.educatoreprofessionale.it del 2020 e aggiornata al 2023.
Conclusioni
L’articolo ha analizzato le fonti di dati disponibili sulla professione di Educatore Professionale, complessivamente e nelle sue componenti socio sanitaria e socio pedagogica. Mancano quote rilevanti di dati per poter confutare un numero certo di professionisti in Italia. Il quadro dei laureati nei due Corsi di Laurea fotografa il continuo ingresso nella professione di nuovo personale necessario per bilanciare il turnover fisiologico dovuto ai pensionamenti o ai cambi di attività professionale.
A fronte di 110.227 unità di personale censite, si può avanzare una stima su un numero complessivo di Educatori Professionali tra i 115.000 ed i 130.000, con una differenziazione tra EP socio sanitari tra i 30.000-35.000 ed EP socio pedagogici tra 85.000 ed 95.000.Se si tiene in considerazione un valore medio della stima (122.500 EP), in relazione al totale degli occupati in Italia (23.513.000, fonte ISTAT luglio 2023) questa Professione nel suo complesso costituisce lo 0,52% della forza lavoro nel Paese.
Qualsiasi ragionamento futuro sgli EP in Italia, non potrà prescindere da una definizione certa di coloro che devono e possono esercitare la professione nei diversi settori sanitario, sociale e socio sanitario. Un rapporto costante ed aggiornato sui numeri della professione, può contribuire, in tal senso, allo sviluppo delle politiche e delle future scelte normative.
*Educatore Professionale, Bologna
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