Lavoro e professione

Specializzandi: tirocini retribuiti anche per farmacia ospedaliera, biologia e psicologia clinica

di Seydou Sanogo*, Marco Giaimis** e Davide Pirrone***

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24 Esclusivo per Sanità24

In rappresentanza degli specializzandi in farmacia ospedaliera, in biologia e psicologia clinica, la Rete Nazionale degli Specializzandi in Farmacia Ospedaliera (ReNaSFO), l’Associazione dei biologi italiani e dei futuri biologi (ABIFB) e la Libera Associazione Psicologia (L.A.Psi.), sabato 23 marzo hanno manifestato a Roma in Piazza Santi Apostoli.
Oggetto della manifestazione è stata l’assenza di contratti di formazione - lavoro per il tirocinio svolto da professionisti sanitari abilitati che esercitano le loro attività professionali in diverse strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Ai sensi del D.Lgs n. 502/1992, per poter diventare Dirigenti Sanitari, è infatti necessario conseguire la laurea della durata totale di 5 anni, superare il test d’ingresso a numero chiuso per la scuola di specializzazione e affrontare un percorso formativo teorico/pratico di 4 anni che prevede dalle 4000 alle 6000 ore di formazione a seconda dell’area sanitaria. A fronte del lavoro svolto presso le strutture sanitarie, agli specializzandi sanitari di area non medica vengono negati i diritti che, a parità di responsabilità e impegno, sono invece garantiti ai colleghi medici appartenenti allo stesso comparto della sanità.
Le sigle riunitesi in Piazza a Roma lo scorso sabato hanno quindi manifestato per il riconoscimento dei contratti di formazione-lavoro anche agli specializzandi non medici. L’urgenza di tale richiesta è palesata dallo stato di evidente sofferenza a cui questi professionisti sanitari sono costretti. In particolare, lo stato attuale delle cose comporta:
- l’impossibilità per gli studenti meritevoli, ma economicamente svantaggiati, di accedere alla Scuola di Specializzazione;
- rende spesso necessario svolgere lavori esterni alla rete delle strutture sanitarie in concomitanza al tirocinio formativo, o chiedere un supporto economico alle famiglie;
- riduce il contributo degli specializzandi al SSN, mancando loro di quell’investitura formale a membri effettivi del comparto sanità;
- determina l’assenza di una tutela economico - giuridica per le colleghe in maternità andando a rappresentare di fatto un deterrente per la formazione di nuovi nuclei familiari.
In una sanità che evolve e in cui i bisogni di salute dei pazienti diventano sempre più complessi, è fondamentale garantire che tutti i professionisti sanitari possano formarsi al meglio ed in maniera omogenea in tutto il territorio. I contratti di formazione-lavoro rappresentano la garanzia dell’alta qualità della formazione degli specializzandi e dei futuri dirigenti sanitari. Le associazioni ritengono doveroso chiarire che il pieno ed esaustivo raggiungimento delle suesposte rivendicazioni ha raggiunto il limite della procrastinabilità e che le evidenti inadempienze concretizzino figure giuridiche di “illegittimità costituzionale per violazione del diritto di uguaglianza”, di “illegittima differenziazione di trattamento economico, previdenziale e formativo tra il medico specializzando e gli altri specializzandi di area sanitaria non medica”.
Nell’attesa che le istituzioni prendano realmente in considerazione la nostra situazione, non smetteremo di farci avanti finchè non saremo tutelati!

*Presidente Farmacia Ospedaliera (ReNaSFO)
**Presidente Associazione dei biologi italiani e dei futuri biologi (ABIFB)

*** Presidente Libera Associazione Psicologia (L.A.Psi.)


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