Medicina e ricerca

Nuove tecnologie e stili alimentari: crescono i rischi per i giovani

di Andrea Caputo*, Paola Medde °, Guido Orsi °, Viviana Langher*° (*Dipartimento di Psicologia dinamica e clinica, Sapienza Università di Roma,°Ordine degli Psicologi del Lazio)

La diffusione delle nuove tecnologie (smartphone, tablet, etc.) tra i giovanissimi, la loro capacità di assorbimento di attenzione, la quantità di tempo che i ragazzi dedicano a questi oggetti di comunicazione e intrattenimento preoccupano molto professionisti della salute, educatori e genitori. La ricerca scientifica contemporanea mette in evidenza un possibile impatto negativo di tali strumenti sui comportamenti di salute. Il presente studio intende valutare la possibile influenza dell'utilizzo dei dispositivi tecnologici sullo stile alimentare, al netto dei possibili effetti imputabili al genere, all'età e allo status socioeconomico-
culturale ed esplorare il possibile ruolo di moderazione delle motivazioni di utilizzo su tale rapporto.

Metodo
Hanno partecipato all'indagine 753 studenti (51.3% femmine) con una età media di 13.24
(DS=1.57), reclutati in 70 classi di 28 scuole secondarie di primo e secondo grado rappresentative della Regione Lazio. Tramite strumenti autosomministrati, i soggetti sono stati valutati per le seguenti variabili: utilizzo dei dispositivi tecnologici, lo stile alimentare (Diario Alimentare e un recall delle 24 ore) e le condotte alimentari a rischio (EAT-26: Dieta, Bulimia e Controllo Orale).
Per valutare l'influenza delle variabili connesse alla frequenza di utilizzo dei dispositivi tecnologici sullo stile alimentare sono state condotte delle analisi di regressione lineare, assumendo come criterio le condotte alimentari a rischio rilevate all'EAT-26 (sia il punteggio complessivo che il punteggio di ciascuna sottoscala, rispettivamente dieta, controllo orale, bulimia) e i valori nutrizionali giornalieri rilevati attraverso il diario alimentare. Successivamente, è stato valutato il possibile ruolo di moderazione delle motivazioni di utilizzo (social, enhancement, coping e conformity) sul rapporto tra la frequenza di utilizzo dei dispositivi tecnologici e gli outcome connessi allo stile alimentare (apporto nutrizionale e condotte alimentari a rischio). Le analisi sono state condotte controllando per i possibili effetti imputabili al genere, all'età e allo status socioeconomico-
culturale.

Risultati
In generale, è stata rilevata l'esistenza di un rapporto tra utilizzo di dispositivi tecnologici e
condotte alimentari a rischio (nell'arco della giornata β=.143, p<.01; durante i pasti β=.111, p<.05; nelle ore notturne β=.204, p<.001). Inoltre, l'uso di dispositivi tecnologici nell'arco della giornata risulta associato a un più elevato intake calorico (β=.092, p<.05), in particolare a una maggiore assunzione di carboidrati (β=.1, p<.05). Emerge un effetto di interazione tra utilizzo delle tecnologie durante i pasti e la motivazione orientata a ridurre gli stati emozionali negativi (coping, β=-.106,p<.05). Se la motivazione al coping è bassa, all'aumentare dell'utilizzo dei dispositivi tecnologici durante i pasti aumenta anche la possibile presenza di condotte alimentari a rischio; mentre in presenza di un’alta motivazione volta ad aumentare gli stati emozionali positivi (enhancement, β=.133, p<.05), un elevato utilizzo durante i pasti dei dispositivi tecnologici è maggiormente associato a maggiore intake calorico.

Conclusioni
Si rileva una associazione tra utilizzo dei dispositivi tecnologici e stile alimentare, per cui un più elevato utilizzo dei dispositivi correla con un maggiore intake calorico e con una maggiore probabilità di avere condotte alimentari a rischio, che in alcuni casi può essere clinicamente significativo. La tendenza a utilizzare i dispositivi durante i pasti per aumentare gli stati emozionali positivi sembra essere un fattore di rischio in quanto rende l'uso dei dispositivi potenzialmente associabile a un maggiore intake calorico. Al contrario, la tendenza a utilizzare i dispositivi durante i pasti per diminuire gli stati emozionali negativi sembra essere un fattore protettivo in quanto ha un ruolo cuscinetto nel rapporto tra uso dei dispositivi e condotte alimentari, in particolare bulimiche e di dieting.


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