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Coronavirus: Soi, pronte le linee guida per riprendere le visite oculistiche

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"E' necessaria una riorganizzazione dell'attività assistenziale oculistica. In questi pochi mesi non è stato possibile eseguire 3 milioni e mezzo di visite oculistiche e 250mila interventi chirurgici". Lo ha detto il presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), Matteo Piovella, sottolineando che "è necessario riprendere la normale programmazione caratteristica dell'oculistica per evitare che tante malattie vadano fuori controllo". Per questo la Soi ha diffuso le Linee guida e le indicazioni per poter attivare l'attività ordinaria in oculistica nonostante le difficoltà "insormontabili" poste dal distanziamento sollecitando al ministro della Salute, Roberto Speranza, "l'esecuzione dei tamponi negli ambulatori chirurgici privati senza possibili ritardi o discriminazioni rispetto alle strutture pubbliche". Di questi temi si parlerà anche in occasione del "primo congresso virtuale" che la Soi organizzerà dal 29 al 31 maggio.

Glaucoma, Degenerazione Maculare Senile, Cataratta, Retinopatia Diabetica Cheratocono fino alle tradizionali congiuntiviti o la correzione dei difetti di vista non devono tornare ai livelli di 20 anni fa. "Tante persone - aggiunge Piovella - se non curate adeguatamente sono a rischio di perdere la vista. E' necessario rasserenare tutti circa il proprio stato di salute e in modo specifico individuare le persone potenzialmente contagiose per poterle proteggere e impedire che la malattia torni a diffondersi. La conoscenza del proprio stato di salute è un diritto inalienabile per permettere a tutti le giuste azioni da attivare a protezione di sè stessi e dei propri cari".

"La prima raccomandazione contenuta nelle Linee guida - spiega Piovella – è quella di essere in grado di individuare pazienti potenzialmente contagiosi in modo da informarli dell'impossibilità d'accesso allo studio medico o all'ambulatorio chirurgico. Indispensabile attivare specifiche domande di selezione per telefono prima dell'acceso diretto. Al paziente viene illustrata un'informativa sui dispositivi di protezione individuali necessari per l'accesso allo studio, mascherina compresa. Viene condivisa la necessità, una volta raggiunto il centro, per la sottoscrizione di un'autocertificazione di conformità a quanto dichiarato nel questionario. Viene controllato il rispetto delle norme di distanziamento, la riduzione e la corretta programmazione delle visite e degli interventi chirurgici e vengono date informazioni circa l'applicazione delle sanificazione dell'ambiente e delle apparecchiature tra un paziente ed il successivo. In tutte le fasi della visita dove la distanza tra paziente e operatore risulta inferiore a 1 metro si prevede che il paziente rimanga in silenzio per contenere l'espulsione di droplets ovvero le goccioline di saliva".

Fondamentale è la condivisione di informazioni dedicate che specifichino che la struttura è dedicata all'osservazione e al trattamento di pazienti non potenzialmente contagiosi.
Questo è posto per condividere con i pazienti che la probabilità di poter essere contagiati in occasione dell'accesso allo studio medico o all'ambulatorio chirurgico oculistico risulta non essere significativa.


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