Medicina e ricerca

Istituto Mario Negri: una persona su sette nell'Unione Europea soffre di acufene

di Silvano Gallus * e Alessandra Lugo *

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Sono circa 65 milioni gli adulti nell'Unione Europea (UE) che soffrono di acufene, secondo una ricerca coordinata dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. L'acufene, detto anche tinnito, è la percezione di un suono o di un rumore, avvertito in una o entrambe le orecchie o in testa, che non è percepito dall’esterno e non proviene da una sorgente sonora nell'ambiente. Questo suono viene spesso descritto come un ronzio, un fischio, un fruscio o un sibilo. Il suono può essere debole o forte, continuo o intermittente e, a seconda della sua intensità e frequenza, può comportare una riduzione dell’udito e compromettere la qualità della vita di chi ne soffre.
L’indagine, condotta dal Mario Negri in collaborazione con l'Università di Nottingham in Inghilterra e l’Università di Ratisbona in Germania, ha valutato la prevalenza di questo disturbo in Europa. I risultati principali di questa ricerca sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista Lancet Regional Health-Europe.
Lo studio è stato condotto tra il 2017 e il 2018 in 12 Paesi selezionati per rappresentare l’80% della popolazione dell’Unione Europea (UE-28): Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna. In ognuno di questi Paesi è stato intervistato un campione di quasi 1000 adulti, rappresentativo della popolazione generale in termini di sesso, età e caratteristiche socio-economiche. Il totale dei partecipanti è stato di circa 11.400 adulti a cui sono state sottoposte alcune domande relative all'acufene.
I risultati di questo studio mostrano che il 14,7% degli adulti dell’Unione Europea ha riportato di aver sofferto di acufene per almeno 5 minuti durante gli ultimi 12 mesi. Questa prevalenza variava tra l’8,7% in Irlanda e il 28,3% in Bulgaria. Un acufene di grave entità è stato riscontrato nell’1,2% dei partecipanti, variando tra lo 0,6% in Irlanda e il 4,6% in Romania. In Italia, l’acufene era stato riportato dal 13,7% della popolazione adulta e un acufene severo dallo 0,8% degli italiani.
La prevalenza di acufene era simile nei due sessi (14,0% negli uomini e 15,2% nelle donne) ma aumentava significativamente con l’aumentare dell'età. Questa prevalenza era maggiore nei soggetti con un livello di istruzione inferiore e nei soggetti con difficoltà dell’udito.
Generalizzando questi risultati alla popolazione dell’UE, possiamo affermare che circa 65 milioni di adulti hanno sofferto di acufene negli ultimi 12 mesi e 4,4 milioni di europei hanno un acufene di grave entità. In Italia sono più di 6 milioni gli adulti che soffrono di acufene, di cui più di 400mila in maniera severa. Vista la crescente età media della popolazione in Italia e in Europa, questi numeri sono destinati ad aumentare.
L’acufene non è una patologia ma un sintomo di potenziali malattie dell’orecchio o, più frequentemente, di malattie neurologiche. È un disturbo molto complesso ed eterogeneo, le cui origini – spesso sconosciute – sono diverse da paziente a paziente. Ad oggi non esiste una terapia efficace che sia in grado di curare tutti i tipi di acufene. Sono però disponibili trattamenti che mirano da una parte ad agire sulle cause che l’hanno generato (nel caso in cui sia nota l’eziologia del sintomo), dall’altra ad alleviare il fastidio causato da questo disturbo. Questi trattamenti includono le terapie cognitivo-comportamentali, come ad esempio sedute di psicoterapia, tecniche di rilassamento, e terapie mindfulness, che hanno l'obiettivo di insegnare al paziente come adattarsi e come gestire attivamente il proprio disturbo o a convivere con il sintomo. Inoltre, la terapia del suono permette, grazie a generatori di rumore indossabili, come cuscini o sveglie sonore e riproduttori di segnali registrati, di “mascherare” l’acufene riducendo il fastidio. Infine, l'impianto di apparecchi acustici permette di compensare il deficit uditivo.
Come già detto, al momento non ci sono cure o farmaci approvati per trattare l’acufene, ma alcune ultime ricerche su terapie farmacologiche stanno mostrando risultati promettenti. Questo studio permette di conoscere la grande diffusione di questo disturbo, che può inficiare fortemente la salute emotiva e il benessere sociale delle persone. La speranza è che, anche grazie alla pubblicazione di questi nuovi dati, vengano allocate maggiori risorse per finanziare la ricerca sull’acufene, al fine di capire quali siano le cause di questo disturbo ma, soprattutto, di scoprire nuove terapie efficaci per questo problema in forte crescita.

* Laboratorio di Epidemiologia degli Stili di vita Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano


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