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Malattia trasmesse sessualmente: in progressivo aumento sifilide, Hiv e papillomavirus

di Gabriella Fabbrocini*

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24 Esclusivo per Sanità24

Non solo l’HIV. Le Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) o Infezioni Trasmesse Sessualmente (ITS), una volta conosciute come malattie eneree, sono molte e molto più diffuse di quanto si creda e rappresentano uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo
Complessivamente sono circa trenta e il loro trend è in costante e progressivo aumento. Tra le più comuni, oltre all’HIV e al Papillomavirus (MPV), sono la clamidia, la gonorrea, la sifilide, condilomi anogenitali, herpes genitale e alcune micosi. Malattie la cui incidenza continua a crescere interessando in particolare i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni e le donne.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni giorno in tutto il mondo vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale, per un’incidenza annua di 340 milioni di casi nei soggetti appartenenti alla fascia di età 15-49 anni.
In Italia, dove le Malattie Trasmesse Sessualmente sono monitorate dal Sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, sono segnalati circa nuovi 4 mila casi ogni anno. Dal 1991 il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale di 140.874 nuovi casi, ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8% rispetto al periodo 1991-2004.
I motivi di questa maggiore incidenza sono molteplici e complessi, non ultimo la maggiore mobilità delle popolazioni, che contribuisce ad una più rapida diffusione mondiale di agenti infettivi. La prevenzione è fondamentale, soprattutto nell’età adolescenziale. È necessario favorire la prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e a corrette abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle infezioni trasmissibili sessualmente.
Alcune delle Infezioni Trasmesse Sessualmente impiegano tempi lunghi di comparsa dopo il contagio, come l’infezione da Papillomavirus HPV o quella da HIV. Altre invece hanno tempi di incubazione brevi, come la gonorrea o la sifilide ed è facile, se vengono riconosciute, curarle tempestivamente.
La cura tempestiva è molto importante, perché riduce l’infettività del paziente e limita i contagi. Purtroppo, molte di queste infezioni tendono a ricomparire nello stesso soggetto (recidive) oppure, specialmente quelle asintomatiche o che si manifestano con sintomi non ben definiti, tendono frequentemente a non essere diagnosticate o ad essere scambiate per altre malattie.
Attualmente, malattie come la sifilide, la gonorrea e il linfogranuloma venereo, che a partire dagli anni Settanta e fino al 2000 avevano mostrato una diminuzione tale dei casi da essere sul punto di scomparire sia negli Stati Uniti che in Europa Occidentale, mostrano in Europa e in parte anche in Italia, un aumento improvviso della loro incidenza, soprattutto nelle grandi città metropolitane.
Negli ultimi anni si è assistito anche ad un graduale e costante aumento della diffusione delle infezioni genitali da Papillomavirus (HPV), che attualmente rappresentano una delle patologie di più frequente riscontro presso i centri di malattie trasmissibili sessualmente.
Nelle ragazze sessualmente attive di età inferiore a 25 anni la prevalenza di HPV è di circa il 20%. Nella maggior parte dei casi, il sistema immunitario elimina spontaneamente l'infezione tra i 6 e i 24 mesi. Tuttavia, in una piccola porzione della popolazione, l'infezione da HPV a potere oncogeno può persistere causando cambiamenti precancerosi.
Anche le micosi cutanee negli ultimi anni hanno registrato un aumento crescente.
Le forme superficiali sono quelle più comuni, ma spesso si osservano forme profonde o superficiali atipiche, particolarmente negli ultimi decenni, in relazione anche all’aumento di soggetti affetti da immunodepressione.
Nonostante i notevoli progressi che si sono avuti nelle scienze biomediche, a tutt’oggi queste patologie comportano problemi di diagnosi clinica e microbiologica e, di conseguenza, di terapia.
La conoscenza delle nuove metodiche diagnostiche la tipologia e modalità di prelievo dei campioni biologici possono aumentare l’efficacia e l’efficienza della successiva procedura analitica, sono tra gli obiettivi primari del corso. È necessario quindi standardizzare le strategie terapeutiche, migliorare le conoscenze relative alla micologia e alle ITS e alle possibilità diagnostiche con l'obiettivo di fornire una guida pratica per un giusto inquadramento diagnostico ed una scelta terapeutica mirata.

*Direttore dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli


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